Un ritrovamento inquietante, quello fatto nella zona bassa di Frosinone alla fine della scorsa settimana e di cui solamente ora si viene a sapere qualcosa. Si tratta di un fucile a canne mozze, un’arma che la malavita organizzata ha trovato per anni ideale per i propri delitti, proprio perché è facilmente occultabile ma al tempo stesso, a distanza ravvicinata, ha una potenza devastante. Il fucile, o meglio parte di esso perché mancano le canne, è stato rinvenuto sporco di terra da uno degli operai del Comune che si occupa della manutenzione presso il nuovo Parco Jean de la Fontaine di Frosinone, tra via Ciamarra e via Mola Vecchia, a poca distanza del ‘fratello più grande’, il Parco Matusa.
Ad occuparsi della consegna alle autorità è stato il consigliere comunale Corrado Renzi, agente della Digos in quiescenza, che ha allertato la Polizia, provvedendo così alla consegna dell’arma, ora in custodia presso la Questura di Frosinone. Si sono dunque attivate le indagini di rito: gli agenti della Squadra Mobile vogliono vederci chiaro, e capire non solo chi possa aver abbandonato quell’arma, ma anche il perché.
Il dubbio che viene, visto l’abbandono in un posto abbastanza centrale, è che qualcuno possa essersene dovuto disfare con fretta per qualche motivo. Ecco perché è fondamentale capire, anche, se l’arma sia stata utilizzata di recente e, eventualmente, per fare cosa.
Di più: proprio oggi, in quel parco pubblico, si è tenuta una cerimonia, in occasione della quale la Questura e il Comune di Frosinone hanno voluto commemorare Giovanni Palatucci (nella foto in alto). Con la partecipazione delle scuole, la piantumazione di un albero e una targa, il questore Domenico Condello e il sindaco Riccardo Mastrangeli hanno parlato del giovane commissario che si distinse per la sua straordinaria umanità e il totale disprezzo del pericolo, salvando migliaia di ebrei dalle persecuzioni nazifasciste.
Proprio per questo, per la cerimonia che si è tenuta questa mattina, rimane un dubbio forte da sciogliere: che questo fucile non sia stato lasciato lì, quindi in quello stesso parco e in questi giorni, a caso. Magari, invece, era tutto studiato per farlo ritrovare a ridosso di questa cerimonia, come a voler mandare un segnale, in deciso contrasto con il messaggio che si è voluto lanciare grazie a questa manifestazione. Anche su questo aspetto, comunque, le indagini in corso mirano a fare chiarezza.