Nella sua carriera ha salvato diverse vite, in particolare durante i terremoti di Amatrice e di Camerino ma anche in missione all’estero. Un curriculum invidiabile, quello dell’ingegner Michele Pullo, direttore coordinatore speciale del comando provinciale dei vigili del fuoco di Roma, morto sabato mattina ad Africo (Reggio Calabria, terra di origine della madre) durante un’immersione in mare.
L’uomo, ciociaro di origine, prima di trasferirsi aveva trascorso la sua gioventù a Ripi, dove tutti lo ricordano con affetto. Lascia, in particolare, la sorella Flavia, i fratelli Fabio e Massimiliano e un gran numero di amici fraterno che lo hanno circondato di affetto in vita.
Appena 61 anni, era in vacanza insieme al fratello, stava trascorrendo qualche giorno di riposo in spensieratezza. Ma, forse per un malore oppure a causa di un incidente, quell’immersione in mare gli è stata fatale. Per lui non c’è stato più nulla da fare, e vano sono risultati anche i tentativi di soccorso messi in atto nell’immediatezza da 118, vigili del fuoco e carabinieri giunti sul posto.
Una persona stimata e rispettata da tutti, come si evince dai numerosi messaggi di cordoglio sui social. Pullo in passato aveva anche guidato i reparti speciali di soccorso dei vigili del fuoco come le squadre Usar, le prime a partire in caso di calamità naturali. Agli onori della cronaca era andato nel 2016, quando aveva salvato l’ultima persona ancora viva rimasta sotto le macerie.
La salma giungerà nel tardo pomeriggio di domani presso il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma (in via Genova 3) dove mercoledì 4, dalle 9 alle 17, sarà allestita la camera ardente.