martedì 14 Maggio 2024
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Employee Advocacy: il potere delle connessioni dei dipendenti per il successo del Personal Branding

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Introduzione

Negli ultimi anni, l’employee advocacy si è affermato come una strategia efficace per il branding aziendale. Grazie alla crescente presenza dei dipendenti sui social media, il potenziale di connessioni e condivisioni che essi possono generare supera, in alcuni casi, quello dei brand stessi. Questo fenomeno ha portato alla nascita di una nuova prospettiva strategica, attraverso cui le aziende promuovono il coinvolgimento attivo dei propri dipendenti nella promozione del brand e nella diffusione dei suoi messaggi. Vediamo come l’employee advocacy sta cambiando il modo in cui le aziende si presentano al pubblico e quali benefici possano ottenere da questa pratica.

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I dipendenti come veicoli di connessione

Uno dei principali vantaggi dell’employee advocacy risiede nella vasta rete di connessioni che i dipendenti possono avere sui social media rispetto ai brand per cui lavorano. Secondo una ricerca condotta da LinkedIn nel 2021, l’81% degli utenti dei social media ha dichiarato di avere più fiducia nelle informazioni e nei consigli provenienti dai propri contatti professionali piuttosto che dalle aziende stesse. Questo significa che i dipendenti, grazie alle loro connessioni personali, possono raggiungere una platea vasta e influente.

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Inoltre, un altro studio condotto da Sprout Social ha rilevato che i post pubblicati dai dipendenti ottengono in media otto volte più coinvolgimento rispetto ai contenuti pubblicati direttamente dai brand. Ciò dimostra che gli utenti tendono ad essere più attenti e reattivi ai messaggi provenienti da individui reali piuttosto che da entità aziendali. Sfruttando le connessioni dei dipendenti, le aziende possono accedere a un pubblico più vasto e coinvolgente, aumentando così la propria visibilità e autorevolezza. Un’enorme opportunità per le aziende.

Condivisione di messaggi per un maggiore coinvolgimento

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I messaggi distribuiti dai dipendenti hanno dimostrato di avere una maggiore capacità di generare condivisioni rispetto ai contenuti promozionali delle aziende stesse. Ciò è attribuibile al fatto che i dipendenti godono di una maggiore fiducia e autenticità agli occhi del pubblico. Le persone tendono a essere più propense ad ascoltare e condividere i messaggi provenienti da individui reali piuttosto che da entità aziendali. Di conseguenza, l’employee advocacy offre alle aziende una maggiore possibilità di coinvolgere il pubblico e amplificare la portata dei loro messaggi.

La richiesta di trasparenza e il coro di messaggi dei dipendenti

Negli ultimi anni, c’è stato un crescente desiderio di trasparenza da parte del mercato. I consumatori vogliono conoscere le storie dietro i brand e stabilire connessioni emotive con le aziende che scelgono di supportare. In questo contesto, il ruolo degli employee advocate diventa cruciale. I dipendenti possono fornire testimonianze sincere sulle esperienze di lavoro, la cultura aziendale e l’impatto sociale delle aziende per cui lavorano. Questo coro di messaggi proveniente dai dipendenti crea una narrazione autentica che soddisfa il desiderio di trasparenza del mercato e favorisce una connessione più profonda tra il brand e il pubblico.

Il valore dei dipendenti valorizzati sui social media

I dipendenti che vengono valorizzati sui social media, come influencer aziendali o portavoce del brand, diventano un’importante risorsa per l’azienda stessa. Questi dipendenti sono apprezzati dal pubblico poiché offrono un punto di vista autentico e credibile sul marchio. Il pubblico percepisce un maggiore livello di fiducia e immedesimazione con i dipendenti che rappresentano il brand. Di conseguenza, l’azienda beneficia di un’immagine più positiva, di un aumento della reputazione e di una maggiore attrattiva per i talenti.

La sfida di valorizzare i collaboratori

Nonostante i numerosi benefici dell’employee advocacy, alcuni imprenditori rimangono riluttanti a valorizzare i propri collaboratori sui social media. Le preoccupazioni riguardano principalmente tre aspetti:

  • la perdita di controllo sul messaggio aziendale,
  • la possibilità che i dipendenti possano commettere errori o violare le linee guida del marchio,
  • timore che l’autorevolezza dei collaboratori possa oscurare la visibilità dell’azienda stessa.

Tuttavia, è possibile mitigare questi rischi attraverso una corretta formazione e l’implementazione di linee guida chiare per l’employee advocacy. I dipendenti possono essere resi consapevoli delle aspettative e forniti degli strumenti necessari per rappresentare il brand in modo coerente e positivo.

Valorizzare i dipendenti non significa necessariamente mettere in secondo piano il brand aziendale. Al contrario, quando i collaboratori sono riconosciuti e coinvolti nell’attività di promozione dell’azienda, la visibilità dell’intero brand può beneficiarne. I dipendenti rappresentano il volto umano dell’azienda e promuoverne l’autorevolezza contribuisce a costruire una reputazione solida e autentica. Riconoscendone l’importanza come portavoce credibili e promotori del marchio l’azienda ne beneficerà rispetto ai competitor.

Se hai domande o curiosità, scrivimi nei commenti o a dambrosio.miki@gmail.com e farò del mio meglio per risponderti presto.

Alla prossima!

Michele D’Ambrosio

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Michele D'Ambrosio
Michele D'Ambrosio
Laureato in Economia e Giurisprudenza, Michele D’Ambrosio è consulente di direzione e di comunicazione aziendale e per TuNews24.it cura la rubrica settimanale “Marketing, Branding, Comunicazione”. Già dirigente di società in Italia e all’estero, cura per aziende e professionisti la definizione dello stile di Comunicazione e il posizionamento del Brand. Il suo focus è risolvere le esigenze di visibilità di chi intende entrare in connessione con il proprio pubblico con una narrazione di sé originale e distintiva. “Il Brand non è una tattica, è la costruzione di un rapporto di fiducia con la tua audience. Il racconto delle tue unicità ti condurranno al tuo pubblico” (Michele D’Ambrosio)
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