Ascensore inclinato e stazioni di bike sharing al palo, scontro duro tra il Comune e la società vincitrice dell’appalto di trasporto pubblico locale, la Cialone Tour. Tutto è nato da una lettera dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, che chiedeva all’ente di relazionare sui motivi alla base dei quali tali servizi cittadini erano fermi. In effetti sono ormai anni che non esiste il bike sharing e moltissimi mesi che l’ascensore è continuativamente guasto, ma anche quando non lo era funzionava ‘a singhiozzo’. Avevamo scritto tutto ciò già in una serie di articoli pubblicati a maggio 2021 sia sul settimanale cartaceo Tu News che sul quotidiano online TuNews24.it (LEGGI: Appalto per il trasporto pubblico, bike sharing e ascensore inclinato al palo: Cialone incassa 3 e fornisce 1), ma in concreto nulla si mosse, tranne che per una risposta di Cialone, con la quale tentava di discolparsi a discapito del Comune. Ora invece, dopo i vari solleciti dell’Anticorruzione, pare che qualcosa inizi finalmente a smuoversi.
La prima ‘bacchettata’ arrivò lo scorso ottobre, quando l’Anac scrisse al Comune che “in base alla documentazione acquisita e alle informazioni, non sempre concordanti ed esaurienti, fornite dalla stazione appaltante, non risulta agevole identificare con certezza i motivi che hanno condotto all’interruzione dei servizi”. Quindi arriviamo alla seconda missiva, tre settimane fa, in cui l’Anac chiede al Comune di relazionare “puntualmente sullo stato di esecuzione delle prestazioni dedotte in contratto, con particolare riguardo ai servizi di ascensore inclinato e di bike sharing”.
“L’Anac ha avviato una normalissima attività di vigilanza, prevista dalla legge, per la fase di esecuzione, trattandosi di appalto pubblico – ha spiegato il vicesindaco e assessore alla Mobilità, Antonio Scaccia – Rispetto a tale attività, l’Amministrazione comunale, attraverso la Dirigente del servizio, ha fornito e sta fornendo tutte le informazioni e la documentazione richieste. Infatti, riguardo le iniziative volte ad affermare eventuali responsabilità anche per il danno eventualmente prodotto all’Ente sotto il profilo dell’immagine del Comune per la mancata riattivazione dell’Ascensore, si evidenzia che il Comune aveva adottato per il tramite del Direttore dell’Esecuzione un ordine di servizio notificato alla società Cialone Tour intimando alla stessa, entro il termine perentorio di 80 giorni dalla ricezione, di procedere all’esecuzione delle prestazioni così come individuate nell’ambito dell’attività di monitoraggio espletata dal Dec, compresa l’attivazione del servizio di bike sharing con la realizzazione delle 3 postazioni, di cui all’Offerta Tecnica, al fine di migliorare la presa ed il rilascio delle biciclette anche per brevi tragitti e alla riattivazione dell’ascensore inclinato, previa l’esecuzione degli interventi di manutenzione straordinaria posta a carico della ditta affidataria del servizio e necessari per il ripristino della funzionalità, ivi compreso l’impianto elettrico a servizio dell’impianto. Di ciò era stata informata l’Anac, ora intervenuta con un’ulteriore nota”.

Il Comune ha risposto all’Autorità riportando quanto evidenziato dal Direttore dell’Esecuzione nell’ultima relazione circa la completa esecuzione delle prestazioni contrattuali residue, inoltre rappresentando che “la società Cialone in riscontro alla diffida ricevuta ne ha contestato i contenuti e ha trasmesso una perizia tecnica che sostanzialmente afferma che i problemi dell’ascensore non possono essere risolti con una normale manutenzione straordinaria”. Inoltre, la Dirigente ha comunicato all’Autorità la necessità, sorta sulla base dell’analisi della perizia tecnica acquisita, di un ulteriore approfondimento istruttorio stante l’alta probabilità di un’azione giurisdizionale da parte dell’affidatario a seguito di una possibile risoluzione contrattuale fondata sulla responsabilità contrattuale per il mancato funzionamento dell’ascensore.
In pratica il Comune ha disposto una contro perizia per accertare se veramente ciò che afferma la Cialone Tour sia veritiero, poiché nel caso in cui il Comune decidesse di rescindere il contratto poiché non è stato pienamente rispettato, rischierebbe un’azione da parte della ditta Cialone che, qualora fosse vero ciò che dice, potrebbe essere riconosciuta non in condizioni di procedere pienamente a ottemperare a quanto previsto dall’appalto a causa di un ascensore non riparabile ‘con semplicità’. Ma questo è ancora tutto da vedere.
Altra cosa, invece, il servizio di bike sharing, per il quale non ci sarebbe alcun ostacolo alla realizzazione, che di fatto ad oggi non c’è ancora stata. E infatti “a seguito della diffida inviata – ha spiegato l’assessore Scaccia – la società Cialone Tour trasmetteva, ad integrazione della Pec inviata in data 06-02-2023, ordine per la messa in produzione, installazione e successivo montaggio di 3 ciclostazioni per il bike sharing, nei tempi tecnici necessari”. Peccato, però, che nonostante non ci fossero grandi ostacoli per la realizzazione, sia passato così tanto tempo, a quanto pare senza alcun motivo valido. Ma su eventuali responsabilità del gestore il Comune sembra non volerlo difendere a tutti i costi, anzi. “Qualora si dovessero accertare responsabilità sia a carico dell’attuale gestore, sia a carico di terzi – dichiara ancora il vicesindaco Scaccia – il Comune si attiverà nelle sedi competenti per svolgere ogni azione, compresa la risoluzione del rapporto e la domanda di risarcimento dei danni anche sotto il profilo del danno all’immagine dell’Ente”.
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