giovedì 28 Marzo 2024
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Il personaggio – Oggi abbiamo intervistato il direttore generale della Asl di Frosinone

Intervento a ‘cuore aperto’ del dottor Angelo Aliquò

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Il dottor Angelo Aliquò è il Direttore generale che arrivò allo Spaziani di Frosinone dopo la chiamata a Roma di Pierpaola D’Alessandro ad inizio giugno. Lo abbiano avvicinato per Tu News e lui gentilmente ha accettato di rispondere a qualche nostra domanda.


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Dottor Aliquò possiamo dire che il suo è comunque un progetto della continuità rispetto alla dottoressa Pierpaola D’Alessandro?
“Non vedo perché dovrei andare in  discontinuità quando sono stati intrapresi percorsi corretti. Piuttosto, bisogna continuare da dove gli altri hanno lasciato e cercare, se ce ne sarà bisogno, di correggere il percorso. Per mia abitudine non giudico chi c’è stato prima di me, ma cerco di capire cosa di buono è stato fatto per continuare il percorso, anche se con le mie idee e la mia esperienza”.

Puntum dolens il Pronto Soccorso

Il puntum dolens dello Spaziani rimane però il Pronto soccorso E’ sempre molto affollato. E’ strapieno di pazienti in attesa.
Il sottoscritto è stato per ben quattro volte vostro cliente al Pronto Soccorso scrivendo in modo positivo pur criticando il lavoro spesso oltremodo disumano dei vostri operatori. Si lavora e forse troppo. Manca però il personale poiché se nel Pronto Soccorso un infermiere si trova impegnato con una vecchietta che ne so per un catetere non ce la fa a rispondere alle grida di un’altra che chiede aiuto o ad un’altra che sta per cadere da una barella, senza sottacere quel paziente ‘impaziente’ che è stufo per essere degente da un paio di giorni

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Quali sono le iniziative per superare le difficoltà ed il sovraffollamento al Pronto Soccorso dello Spaziani di Frosinone sia in termini strutturali che per il personale?
“Intanto bisogna intervenire strutturalmente, o completare ciò che era in corso di realizzazione. I PS esistenti sono pensati per una situazione ideale: arriva i paziente, viene trattato e subito dopo dimesso o ricoverato, senza attesa alcuna. Oggi abbiamo due problemi fondamentali: non abbiamo i medici in numero adeguato e non abbiamo i posti letto sufficienti per ricoverare subito quelli che hanno bisogno di ricovero. E in più, non abbiamo, OBI (osservazioni brevi intensive) adeguatamente capienti. Il tutto si manifesta con l’affollamento nei corridoi dei PS che non sembra una soluzione adeguata a chi sta male. Abbiamo già risolto in parte al PS di Frosinone realizzando due stanze OBI ma ancora cambieranno nei prossimi giorni altre cose e altre distribuzioni di ambienti in attesa di trovare altri medici sia per il PS, sia per attivare altri posti letto, peraltro previsti dalla rete ospedaliera”.


Perché l’ambulanza per una semplice febbre?
 

Avete, a tal riguardo, mai pensato di coinvolgere i medici di medicina generale per evitare che si chiami l’ambulanza per una semplice febbre?
“Questo avviene e già da anni in tutta l’Italia. Nella provincia di Frosinone devo dire, che c’è una grande collaborazione da parte di moltissimi MMG, che è bene precisare, non sono dipendenti dell’ASL, come in molti pensano. Ma, facciamo bene i conti: dovremmo avere circa 400 medici tra MMG e PLS e ne abbiamo circa 320 (anche tra loro c’è carenza), che devono assistere una popolazione di 474 mila abitanti. Non tutti, come capita in ogni aggregazione di uomini e donne hanno la stessa capacità e la stessa voglia. E ognuno di essi ha almeno mille assistiti. Basta che dieci tra loro siano assenti o “poco attenti” per avere disagi per l’utenza che si riversa in PS. Da lì una reazione a catena disastrosa. Pazienti che arrivano in PS (a volte senza che ce ne sia bisogno), medici che mancano, posti letto che non ci sono, ritardi, affollamenti, lamentele, reazioni di associazioni, di amministratori, fino a qualche esagitato che aggredisce gli operatori in prima fila come se fosse colpa loro. E allora alla sua domanda rispondo che si, abbiamo cercato e cerchiamo di coinvolgere chiunque e lo faremo sempre”. 
Perché non riaprire centri ospedalieri chiusi per farli diventare una sorta punto di primo intervento?
“Magari! Ma con quali medici? Non ce ne sono”.

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Con tante eccellenze allo Spaziani serve anche una ‘ristrutturazione cognitiva’

Quali eccellenze ci sono allo Spaziani?
“Oltre al reparto di Cardiologia ed Emodinamica, al secondo posto in Italia, così come si è saputo in questi giorni, possiamo vantarci dell’attività di intere unità operative, solo alcuni esempi: la Gastroenterologia, la Neurochirurgia, l’Oculistica e l’Otorinolaringoiatria; ma anche di semplici servizi: il servizio cefalee o quello della terapia antalgica per fare altri esempi”
Recentemente ha fatto scalpore, in maniera positiva, l’operazione dell’equipe di oculistica guidata dal Dott. Baglioni. Cosa ne pensa?
“Ne sono felice e orgoglioso. Le nostre sue Unità di oculistica sono eccellenti ed è giusto che si sappia”. 


Che cosa manca per un buon funzionamento dal PS ai reparti? Personale medico e paramedico? 
“Si. Principalmente questo ma a volte penso che avremmo bisogno di una “ristrutturazione cognitiva” applicata a noi stessi e al nostro sistema. Dovremmo in sostanza, per fare meglio, immaginare non solo i difetti ma lavorare sulle nostra forza, senza farci sovrastare dalla bruttezza che ci viene sbattuta in faccia come se sbagliare fosse l’unica cosa che sappiamo fare.  

Invece il sistema sanitario funziona e le spiego in che senso faccio questa affermazione: ogni giorno entrano nei PS centinaia di persone che hanno più o meno bisogno. Alcune si lamentano e magari hanno ragione, perché sono state trattate senza gentilezza, o con apparente superficialità, o ritengono di non essere state prese in carico adeguatamente. Ma non dimentichiamoci delle centinaia di persone che in silenzio ricevono le cure, vengono visitate, dimesse o ricoverate, nonostante le difficoltà e la carenza di personale. Quindi, non siamo un sistema perfetto, ci sono carenze, errori e distrazioni gravi, ma direi che vanno apprezzati coloro che ogni giorno sono in servizio per gli altri, nonostante tutto”.

La Regione e la storia un po’ buffa delle polizze

Sotto questo aspetto la Regione non vi ascolta, anche se quasi per venirvi incontro l’accordo sindacale ultimo prevede la stabilizzazione in Regione di circa cinquemila operatori sanitari. Un dolcetto come al cavallo per tenerlo buono?
“Nessun dolcetto, ma la constatazione del fatto che c’è chi ha lavorato e ancora serve al sistema, quindi è il riconoscimento del bisogno del sistema sanitario ed ovviamente fa felici i lavoratori. E anche noi”. 
La storia delle Polizze vi ha coinvolto anche se la Asl non c’entra nulla. Come l’ha vissuta?
“Con serena attenzione. Dopo aver letto le notizie, ho sentito l’assessore e abbiamo fatto una puntuale verifica di quanto accaduto negli anni. Di questo abbiamo informato le autorità competenti come era giusto che fosse”. 

Con le strutture private quale il rapporto?

Qual è il rapporto con le strutture private?
“Deve essere un rapporto di collaborazione. Spero di visitarle tutte. Sono parte della offerta pubblica di salute e vanno rispettate e trattate come partner chiedendo e dando collaborazione”. 
Per quanto concerne la sanità come le sembra la manovra del Governo che vi riguarda peraltro anche con tagli non indifferenti?
“Non si parla finora ci siano tagli, ma è comunque preoccupante perché se non c’è un incremento dei trasferimenti, c’è un aumento notevole dei costi, basti pensare alle spese per consumi energetici e quindi abbiamo un serio problema. Ma a proposito di governo, spero si smetta di far gestire la sanità dal ministero dell’economia, che si parli ancora di commissariamenti inutili e si aiutino i territori e le aziende pubbliche a risalire la china. Non reggeremo a lungo se non avremo forze nuove a svolgere le attività previste per legge. Non possiamo avere unità di ortopedia con due medici e garantire gli interventi nelle 48 ore. Non è umanamente possibile e chi ne fa le spese sono i pazienti”. 

Un uomo arrivato dalla Sicilia

Lei viene dalla Sicilia qual è la differenza tra la sanità siciliana e quella dove lei ora opera?
“La Sicilia è una regione grande ed eterogenea, con due grandi aree metropolitane e realtà di province piccole come quella da dove provengo, Ragusa, e quindi ci sono realtà differenti; grandi eccellenze e anche carenze. Così come in tutto il resto d’Italia mancano medici e operatori soprattutto nelle provincie minori. Ho lasciato Ragusa, dove sono stato dal 2018 maggio del 2022 in una condizione molto differente da come l’avevo trovata: molto avanti sulla innovazione digitale e su alcune specialità dove si erano imposti per competenza e professionalità alcune Unità Operative guidate da giovani primari e si erano consolidate realtà già di alto livello. Questo è sancito da risultati certificati che voglio riuscire a confermare e migliorare anche qui, dove abbiamo un assessorato regionale molto attento e propositivo (incredibili gli investimenti fatti per le alte tecnologie e per le strutture) e quindi confido nella fertilità delle intelligenze che certamente non mancano”.

Quali sono i prossimi o il prossimo progetto in cantiere?
“Sarebbe lungo elencarli tutti. Ne dirò solo qualcuno: informatizzazione completa dell’azienda. Non possiamo parlare di futuro quando ancora abbiamo la fila agli sportelli per pagare il ticket o per prenotare una visita. E poi completeremo gli investimenti con acquisto del robot per la neurochirurgia e del robot per la chirurgia. O anche l’attivazione della radiologia interventistica che rappresenta la modernità del sistema e che aiuterà tutto le specialità ad andare avanti. Mantengo poi il sogno di una sanità normale, di un sistema che sappia dare risposte senza far andare via le persone, e lavoro perché il sogno diventi realtà”. 
Riteniamo di aver visitato con un ottimo ‘cicerone’ il pianeta Sanità della nostra provincia. Per questo ringraziamo il dottor Aliquò ed a lui ed a tutti i suoi collaboratori auguriamo loro Buon Natale.

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Egidio Cerelli
Egidio Cerellihttps://www.tunews24.it
Giornalista del quotidiano online "TuNews24.it" e del settimanale cartaceo "Tu News", inizia a collaborare con il Messaggero il 29 aprile 1973, quindi con il Corriere di Frosinone, Radio Frosinone, TeleUniverso e Itr, per le telecronache del Frosinone Calcio e del Basket Veroli. Quindi Extra Tv, Ciociaria Oggi, La Provincia Quotidiano e Tg24. Organizzatore di numerosi eventi tra cui la Biennale del Ferro Battuto, Premio Veroli con Mogol, Premio Valente con Gaetano Castelli.
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