di Dario Facci
Come era immaginabile il Presidente reggente della Regione Lazio, Daniele Leodori, ha individuato per il 12 febbraio 2023 la data per le elezioni per il rinnovo del Consiglio e del Presidente della Regione Lazio. Si tratterà, e non poteva essere diversamente, di una campagna elettorale seminatalizia poiché le liste dovranno essere confezionate in piene festività e presentate alla fine. A tal proposito, mentre alcune candidature sono già definite con una certa concretezza per altre liste sono ancora molte le caselle da riempire e tante le considerazioni fa fare per capire chi ce la può fare e chi ha meno possibilità. Per esempio in casa Pd è certa la partecipazione del presidente uscente della Provincia, Antonio Pompeo e della consigliera uscente Sara Battisti. Per quanto riguarda Fratelli d’Italia certe le candidature dell’ex parlamentare, assessore e consigliere regionale nonché presidente della Provincia di Frosinone, Antonello Iannarilli, come pure quella del consigliere provinciale Daniele Maura. Si parla con insistenza della possibile candidatura con il Terzo polo di Massimiliano Quadrini come per il capogruppo alla Pisana dei Cinque stelle uscente. Tante le voci su altre candidature, alcune delle quali assolutamente verosimili ma preferiamo non far circolare inutilmente dei nomi.
Altro fronte. Effettuato il sorteggio tra i candidati alla Presidenza della Provincia di Frosinone. Sulla scheda apparirà al numero 1 Riccardo Mastrangeli, al 2 Luigi Germani, al 3 Luca Di Stefano.
Dunque i concorrenti e i loro rappresentanti possono anche ufficializzare presso gli amministratori comunali, cioè il corpo elettorale delle elezioni provinciali, la collocazione sulla scheda dei candidati.
Una campagna elettorale molto serrata e che si prevede senza esclusione di colpi considerata l’alta posta politica in lizza oltre quella già ambiziosa della conquista del governo provinciale. La presenza di tre candidati tra l’altro introduce un elemento nuovo per la provincia di Frosinone in merito a queste elezioni di secondo livello e cioè la possibilità, in extremis, addirittura di accordi tra due dei tre contendenti. Le Provinciali, infatti, come tutte le elezioni non aperte a un vasto elettorato ma limitate a una categoria, come possono essere quelle del conclave, esempio principe, o quelle per la conquista della maggioranza di una holding, si prestano particolarmente agli accordi sottobanco. Vedremo.