mercoledì 15 Maggio 2024
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Donne iraniane dalla scintilla di Oriana Fallaci, indietro non si torna

Uomini e donne affiancati lottano in Iran per la libertà gettando il velo con coraggio

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Donne iraniane in lotta, oggi come mai prima d’ora e ci sono voluti più di quarant’anni. E’ lontana l’epoca dello Scià che iniziò le riforme. Le donne vivevano e si vestivano liberamente all’occidentale, e poi cambiò tutto.

Donne iraniane

I religiosi però presero il potere a Teheran e imposero un’austerità e un governo che non si era mai visto prima e che a cascata ebbe effetti drastici su tutto il Medio Oriente. L’Iran diventò sotto Khomeini una Repubblica Islamica, un paese che sprofondò nel buio. Lo scià era attratto dall’occidente, addirittura tempo dopo ci fu la richiesta in posa della principessa Maria Gabriella di Savoia, che però rifiutò.

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Donne iraniane - Oriana Fallaci

Ma già nel ‘63 lo scià aveva avviato la cosiddetta “rivoluzione bianca”; un programma molto esteso di riforme suggerite sempre dall’Occidente e nel caso dall’amministrazione statunitense di John F. Kennedy. Ma all’orizzonte si addensavano già tetre nubi. La politica di questi quarant’anni ha schiacciato soprattutto le donne e solo ieri, protestare era quasi una follia. Ora però sono già due settimane che sta dilagando la protesta delle donne iraniane che stanno dimostrando un coraggio incredibile.

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Oriana Fallaci

La scintilla immediata è stata quella della tremenda morte della povera ragazza curda Mahsa Amini. La giovane, accusata di indossare male il velo, è stata arrestata  della “polizia morale”. La ragazza, morta in un modo terribile ha scatenato una reazione che covava da tempo sotto la cenere. Non possiamo noi italiani non ricordare quella che è considerata la più grande giornalista della storia, Oriana Fallaci. La scrittrice e giornalista toscana era andata ad intervistare Khomeini con cui ebbe un alterco.

Donne iraniane - donna velataLa Fallaci era fumantina, aveva fatto la partigiana che era poco più che bambina, e figuriamoci se avrebbe abbassato la testa. Alla fine si strappò il velo davanti a quell’uomo che faceva paura a tutti. Togliersi il velo poteva significare perdere la vita. Ancora oggi si ricorda il gesto di Oriana. Sembra che sia passata una vita. Questa volta però in questa vicenda c’è qualcosa di molto diverso.

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Proteste in Iran

E’ dal basso, dal popolo che deve partire la protesta. Nonostante i tanti morti durante le manifestazioni, la protesta va avanti e dilaga ancora. Sembra una valanga che s’ingrossa scendendo. Fino all’altro ieri, secondo la ONG “Iran Human Rights”, con sede in Norvegia, erano 76 le persone uccise dalla polizia durante le manifestazioni che si sono estese in tutte il Paese. E’ un numero esorbitante, fa paura, fa riflettere eppure sta accadendo davvero. Inutili, sono stati gli appelli a non usare “forza sproporzionata” contro i manifestanti  del segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres.

Donne iraniane - chador

Non possiamo non ricordare altri arresti avvenuti negli anni e altri morti. Le donne sono in prima fila, si difendono con veemenza e si stanno strappando il velo, e tagliano pubblicamente i loro capelli. Provocano, mostrano il petto e stanno esponendo la giugulare alle fiere.

Reporter senza frontiere e donne iraniane

Tutto questo coraggio è emblematico, al punto da trascinare gli uomini e questa è la grande chiave di volta. Ora che gli uomini stanno affiancando le donne, c’è qualcosa di diverso, un coraggio che si autoalimenta. Anche loro non ne possono più della repressione terribile. “Reporter senza frontiere”, denuncia l’arresto di almeno 18 giornalisti. “Amnesty International”, ha documentato torture e altre forme di violenza, tra cui abusi sessuali, da parte delle forze di sicurezza nei confronti dei dimostranti”. Come dicevo, molti uomini stanno lottando difendendo le donne, compresi gli atleti, che hanno una risonanza internazionale non da poco. La squadra della Nazionale di calcio ha indossato un giubbotto nero durante l’esecuzione dell’inno nazionale; per coprire la maglia e lo stemma. Sanno di rischiare ma vanno avanti. Hanno madri, sorelle, mogli e stanno affiancando le donne del loro Paese, rendendo omaggio anche a Mahsa Amini e Hadis Najafi.

Fonte foto – Facebook – Margo Melgati

 

 

 

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Simona Aiuti
Simona Aiuti
Giornalista, web editor, blogger e autrice di romanzi, Simona Aiuti collabora con il quotidiano online TuNews24.it. Ama lo sport, l’arte in tutte le sue declinazioni e andare per musei e mostre. Si occupa da sempre di costume, italiani nel mondo, eccellenze tricolore e di trovare così le nostre tracce sovente profonde all’estero, anche e soprattutto nella stratificazione storica. Ama la storia, i dettagli dell’archeologia nascosta, la scultura, la poesia e l’arte in generale, in molte delle sue sfaccettature.
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