domenica 19 Maggio 2024
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La storia della sigaretta elettronica, dagli Stati Uniti alla Cina: ecco i pionieri dello svapo

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La sigaretta elettronica è un prodotto che, ormai, fa parte della vita quotidiana di tantissimi individui. Non stupisce più vedere a ogni angolo di strada un vaper che prende il suo dispositivo e aspira lunghe boccate per esalare nuvoloni di vapore.

Il settore di riferimento è più che maturo ed è caratterizzato da un’offerta vastissima, composta da numerosi articoli di qualunque tipo, dagli e-liquid premiscelati fino agli ingredienti per creare liquidi fatti in casa praticamente identici alle loro controparti, come questa nicotina liquida di prima scelta online in vendita su uno dei più noti eCommerce del settore.

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Eppure non è stato sempre così e, fino a una ventina di anni fa, chiunque avesse assistito all’utilizzo di una sigaretta elettronica da parte di un passante avrebbe strabuzzato gli occhi, chiedendosi ‘che roba è questa?’.

L’e-cig, infatti, si è inserita prepotentemente sul mercato mondiale solo a partire dai primi anni 2000.

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E prima?

Qualcuno ha tentato in tempi non sospetti di creare un dispositivo per la vaporizzazione di liquido con nicotina? E come siamo arrivati alle sigarette elettroniche moderne?

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In questo articolo ripercorreremo sinteticamente la storia dei dispositivi per lo svapo.

Gli anni ’60 e la prima sigaretta senza fumo

La storia della sigaretta elettronica inizia nel 1963, quando lo statunitense Herbert A. Gilbert brevetta un dispositivo che descrive come una ‘sigaretta senza fumo, né tabacco’.

L’inventore la descrisse come un oggetto che non causa alcun danno o disagio all’utilizzatore e che rappresenta un mezzo sicuro e innocuo di fumare, sostituendo la combustione di tabacco e carta (causa della formazione di numerose tossine pericolose per la salute) con aria calda, umida e aromatizzata.

Inoltre spiegò anche che sarebbe potuta essere utilizzata come uno strumento per inalare farmaci direttamente nei polmoni, così da curare le malattie respiratorie.

Nella documentazione associata al brevetto vennero inseriti anche dei consigli relativi all’aggiunta di aromi così da ridurre il desiderio di fumare sigarette tradizionali. In particolare, si suggeriva l’utilizzo del gusto artificiale di whiskey scozzese.

Dopo quel brevetto passarono circa 20 anni di stasi prima che qualcuno riprendesse in mano l’idea di mettere a punto una sigaretta elettronica, con l’eccezione dell’americano Phil Ray, un uomo di fine ingegno che aveva già contribuito a importanti passi avanti nel settore dei microprocessori.

Dopo Gilbert: alla ricerca di un’alternativa alle sigarette tradizionali

Phil Ray progettò uno strumento che avrebbe dovuto permettere di fumare senza alcuna combustione: si trattava di un sistema costituito da un filtro imbevuto con un liquido contenente nicotina che poteva essere riscaldato per inalarne i vapori, una soluzione tutt’altro che impressionante dal punto di vista tecnologico e che non ebbe successo.

Nella seconda metà degli anni ’80 e nei primi anni ’90, specialmente negli Stati Uniti, vennero avviati diversi tentativi di arrivare a una soluzione praticabile, in particolar modo dalle aziende del tabacco. Furono depositati ben 170 nuovi brevetti che citavano l’invenzione di Gilbert o che, comunque, si rifacevano in qualche modo all’archetipo della e-cig.

È evidente che in questo periodo sempre più persone videro un chiaro potenziale nell’idea di sviluppare un’alternativa elettronica alle bionde e, con lo scorrere degli anni, l’iniziativa passò dalle mani delle Big Tobacco Company alle imprese farmaceutiche, interessate alle possibilità offerte da un eventuale dispositivo di supporto per smettere di fumare.

Tuttavia, l’obiettivo non venne raggiunto grazie agli sforzi di un’intera azienda, ma grazie al lavoro di un singolo individuo (impiegato nell’industria farmaceutica): il cinese Hon Lik.

Hon Lik, il farmacista di Hong Kong che ha inventato la prima sigaretta elettronica

Era il 2002 quando Hon Lik mise a punto il suo prototipo di sigaretta elettronica.

A quanto racconta, si impegnò per sviluppare un simile dispositivo in modo da mettere a disposizione di tutti un’alternativa che consentisse ai fumatori di ridurre i danni causati dal tabacco.

Pare che questa esigenza sia nata in seguito alla morte di suo padre avvenuta per un tumore ai polmoni e alle difficoltà che aveva lui stesso a mettere da parte le bionde. Hon Lik, infatti, era un fumatore accanito (afferma di essere arrivato a consumare anche 3 pacchetti di sigarette al giorno) e sapeva bene a quali rischi stava andando incontro a causa della sua dipendenza.

Per liberarsene provò a lungo a utilizzare i classici dispositivi medici consigliati contro il fumo, in particolare i cerotti alla nicotina, ma non riuscì a smettere una volta per tutte.

Capì che l’unico modo per raggiungere questo obiettivo, e per aiutare chiunque altro si trovasse nella sua situazione, era quello di creare uno strumento che riproducesse l’esperienza del fumo di tabacco nel modo più simile possibile e creò un vaporizzatore portatile in grado di dispensare nicotina, il precursore di tutte le e-cig moderne.

Da quel momento in poi la sigaretta elettronica iniziò a diffondersi, prima lentamente, poi in maniera sempre più rapida, in un crescendo alimentato anche dalla comparsa di dispositivi via via più avanzati e performanti, fino ad arrivare praticamente in qualsiasi Paese del mondo.

In conclusione

In questo articolo abbiamo fatto un rapido riassunto della storia della sigaretta elettronica, a partire dai primi tentativi dei pionieri dello svapo fino ad arrivare a Hon Lik, colui che è considerato (quasi) unanimemente il padre delle e-cig.

Ci sono voluti quadi 40 anni per arrivare alla prima sigaretta elettronica, e altri 20 per diversificare il mercato fino all’ampia varietà di prodotti che conosciamo oggi, venduti da numerosi store fisici ma anche con base sul web, come Terpy, tra i maggiori eCommerce dedicati ai vaper in Italia.

E ora ci troviamo in un momento in cui il dispositivo di Hon Lik inventato al fine di aiutare le persone a smettere di fumare si trova ormai in mano a milioni di vaper, in forme e modelli diversi, ma tutti legati da un unico scopo: supportare i tabagisti nella lotta contro il fumo.

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