Era il 1964, il grande Sergio Endrigo cantava “Via Broletto 34” una canzone composta da parole gentili ed una dolce melodia, che nascondono però l’efferatezza di una morte ingiusta, un femminicidio. Cantava Endrigo nei suoi versi:
Se passate da Via Broletto
al numero 34
Potete anche gridare, fare quello che vi pare
L’amore mio non si sveglierà
Ora dorme e su sul bel viso
C’è l’ombra di un sorriso
Ma proprio sotto al cuore
C’è un forellino rosso
Rosso come un fiore
Sono trascorsi ben 58 anni, eppure questa dolce e amara melodia potrebbe essere stata scritta solo ieri. Dal centro di Milano, quartiere Brera, ci troviamo però in Ciociaria a Frosinone. È una soleggiata giornata di primavera, e il pomeriggio trascorre lento nelle stradine del centro storico.
In Via del Plebiscito si è però appena consumato uno dei delitti più efferati e tragici degli ultimi tempi, l’omicidio di Romina De Cesare. All’arrivo delle forze dell’ordine, Romina giace in una pozza di sangue, è stata colpita per ben 15 volte. Quindici. A scriverlo e a contarle sembrano infinite.
Ma chi è questa donna vittima di femminicidio che oggi chiamiamo “la ragazza”, “la vittima “ appunto, “il cadavere”. Romina De Cesare è molto più di questo. Questa non è Romina, questo è quello che le hanno fatto.
Romina è bella, ha i capelli biondi, gli occhi chiari.
È figlia di emigranti, sua madre viveva a Parigi, dove lei stessa ha vissuto diversi anni, suo padre e suo fratello vivono invece nel paese di origine Cerro al Volturno, un piccolo borgo molisano, sconvolto dal crimine.
L’intera città è sotto shock e doppiamente colpita.
Vittima e carnefice sono infatti origininari dello stesso paesino, oggi anche il sindaco Remo di Ianni ha rilasciato una dichiarazione piena di cordoglio e dolore, per la famiglia della vittima, ed anche per la famiglia dell’aguzzìno, che non è ovviamente responsabile di tanto dolore.
Romina ha studiato a Roma, presso La Sapienza. L’indirizzo di studio era Lingue e Culture del mondo moderno. Avrebbe compiuto a giugno, in piena primavera, i suoi 36 anni. Una primavera vera ma anche simbolica, era il periodo della sua rinascita. Un nuovo amore, un amore sano. Lontano da quella violenza che lei stessa denunciava sulla sua pagina Facebook.
Il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne aveva condiviso un post in cui invitata tutti gli uomini ad avere cura e rispetto delle proprie mogli, delle proprie figlie.
Aveva già sofferto, Romina, nella sua vita. Aveva dovuto combattere con il dolore del lutto per la prematura scomparsa di sua madre qualche anno fa.
Una sua amica e collega in queste ore ha rilasciato una dichiarazione piena di affetto. Lavoravano insieme presso una nota profumeria del capoluogo laziale, nel centro commerciale Le Sorgenti. Romina era molto felice di questo lavoro. Amava i profumi e i colori. Era nel suo elemento.
Racconta la sua amica, rimasta anonima, di come sia stato difficile per lei quel periodo, e di come il suo compagno, trasformatosi in assassino, le faceva pesare il supporto che le aveva dato in quella triste e angosciante situazione. Un ricatto morale vergognoso e folle. È la stessa amica a dichiarare che il compagno era diventato “assillante”.
Pochissimi mesi fa Romina aveva postato una foto profilo in cui era davvero bellissima, e non tardarono ad arrivare commenti e mi piace. Tra tutti oggi, uno in particolare, ci colpisce come una coltellata. Quello di una sua amica Silvia Bonaffini, che le scrive:
-Ciao Romina come stai? Sei ancora in Francia!
“Tutto bene grazie, no ora sto a Frosinone e tu tutto ok!?”
E l’amica risponde: “Bene allora ti sei avvicinata a noi tutti. Un abbraccio”. Era tornata vicina Romina, e invece adesso è più lontana che mai.
Secondo i dati ufficiali, ogni tre giorni muore una donna per mano del proprio partner.
Il femminicidio è un fenomeno finalmente conosciuto è riconosciuto ma inarrestabile.
Romina farà parte di questa triste lista, ma rimarrà comunque per sempre Romina.
Ragazza dolce e amata da tutti.Meno che dal suo assassino.
Assassino che scrive “non volevo ucciderla. La amo.”
No. L’amore non è questo .



 
                                    