“Ma perché se San Sisto esce in processione, il nostro Sant’Ambrogio non può farlo? Forse il patrono di Alatri si è fatto un vaccino più potente del nostro? Non è giusto: il Covid o vale per tutti o non vale per nessuno“.
“E che ci volete fare? Il nostro San Sisto è di un’altra categoria, a lui il Covid non lo tocca proprio. E quindi se ne andrà in processione, con tutti noi fedeli ad applaudirlo e pregarlo. Magari gli metteremo una mascherina, la FFP2, tranquilli, proprio quella ufficiale, e gli igienizzeremo le mani e i piedi, ma intanto esce…”.
No, non è una fake news, è la realtà: è il tenore dei commenti, centinaia, forse di più, che da giorni si susseguono sui social, ma anche nei bar, nelle piazze e in famiglia, dopo che il sindaco di Ferentino Antonio Pompeo (d’accordo con i responsabili della Chiesa locale) ha deciso che neppure quest’anno Sant’Ambrogio uscirà in processione. Un provvedimento dettato dalla necessità – così è stato ufficialmente motivato – di evitare assembramenti e quindi il pericolo di focolai di nuovi contagi Covid.
Al contrario il sindaco di Alatri, Maurizio Cianfrocca, e la Chiesa locale hanno dato il via libera alla solenne processione che il mercoledì dopo Pasqua, con la grande statua del Patrono San Sisto, attraverserà le strade festanti della città ernica. Quanto al Covid, ci si è limitati a dare una serie di raccomandazioni alla popolazione (già in vigore per la processione storica del Venerdì Santo di domani sera): igienizzazione delle mani, distanziamento personale al fine di evitare assembramenti, distribuzione lungo il percorso o obbligo di indossare la mascherina FFP2.
Certo, con migliaia di persone presenti sarà difficile applicare e ancor più controllare tutto e tutti ma così hanno deciso le autorità civili e religiose. E allora, tutti a urlare: “Evvì, evvì… evviva San Sisto”.
Sant’Ambrogio ‘in punizione’, quindi, e San Sisto in libera uscita. Tant’è. Il Covid, finora molto democratico, sembra ora essersi accanito sui fedeli di Ferentino, privandoli della processione che si sarebbe dovuta svolgere il 1° maggio e che, invece, è stata rimandata a metà agosto.
Una decisione che non è andata giù ai fedeli e cittadini della città gigliata che da settimane stanno manifestando tutto il loro malumore e la loro contrarietà sentendosi penalizzati e anche beffati: “Ma come? San Sisto esce e Sant’Ambrogio resta dentro? Non è possibile, non è giusto, il Covid vale per tutti, mica solo per noi”, rincarano la dose a Ferentino.
Comunque sia, il dato ormai è tratto. E mentre ad Alatri fervono i preparativi e sale l’attesa per la solenne processione di mercoledì prossimo (ma anche per quella di stasera del Venerdì Santo) a Ferentino stanno tutti con il muso lungo.
Ma come l’avranno presa lassù, nell’alto dei cieli, i due Santi? Qualcuno – ma qui entriamo nel campo dell’opinabile e della suggestione – sostiene di aver visto San Sisto sorridere, lì nell’altare della cattedrale di Alatri, pregustando quella passeggiata trionfale nelle vie della città che gli manca da 3 anni. Mentre il viso di Sant’Ambrogio sembrerebbe più triste del solito.
“Dai, dai – è l’ipotetico incoraggiamento di San Sisto al collega in castigo – che a metà agosto sto’ Covid non ci sarà più e ti faranno uscire anche a te“. “Speriamo bene, sono stufo di stare qui dentro”, gli avrebbe risposto Sant’Ambrogio. Ad assistere al dialogo un tipo strano, brutto e cattivo, a forma di virus, che, sghignazzando, si sfrega le mani e guarda tutti e due i Santi in modo ironico: chissà quali altre sorprese prepara?