Il dolore per la morte del figlioletto, deceduto nel 2017 nell’ospedale di Sora quattro giorni dopo la sua nascita, lo ha accecato. E così, mentre nell’aula Gup del Tribunale di Cassino si stava discutendo un’opposizione alla richiesta di archiviazione del caso chiesta dal Pubblico ministero, il padre del piccolo si è scagliato con violenza tanto inaudita quanto improvvisa contro l’avvocato che difende due infermiere il cui operato era in discussione e contro le quali le indagini svolte dalla magistratura non avrebbero fatto emergere alcuna responsabilità nella morte del neonato.
Nell’aula del Tribunale è scoppiato il finimondo: l’uomo ha aggredito verbalmente il legale delle due sanitarie – l’avvocato Marilena Colagiacomo – con offese di tutti i tipi, cercando anche di raggiungerla fisicamente con intenti a dir poco bellicosi.
L’episodio, di gravità assoluta, si è verificato nel primo pomeriggio nell’aula del Giudice per le Udienze preliminari del Tribunale di Cassino, dove, come detto, era in discussione l’opposizione all’archiviazione del procedimento avanzata dal Pubblico ministero in quanto la polizia giudiziaria non ha riscontrato elementi di colpevolezza nei confronti dell’operato delle due infermiere nella morte del neonato.
Il problema è nato dal fatto che in aula erano presenti tutti e due i genitori del piccolo che, di fronte all’eventualità di un’archiviazione del caso rispetto alle due sanitarie, hanno perso le staffe, a dir poco. In particolare il padre, protagonista di momenti di violenza e di grande tensione.
Ad essere aggredita verbalmente è stata Marilena Colagiacomo, difensore delle due infermiere che, solo grazie al pronto intervento dei presenti e dei carabinieri, è riuscita ad evitare il peggio, portata via dal Tribunale sotto scorta proprio dai militari.
Tra l’altro nei mesi scorsi l’uomo aveva provato a fare la stessa cosa con l’avvocato Eleonora Rea, che difende, nello stesso procedimento, uno dei medici finiti sotto accusa sempre per la morte del neonato.
Insomma, un atteggiamento che, seppur scaturito dal dolore immenso per la perdita del figlioletto, è assolutamente da censurare non essendo tollerabile alcuna forma di violenza per far valere i propri diritti, cosa per la quale esistono appositi strumenti giuridici. E considerato anche che ognuno ha diritto ad essere difeso, in ogni sede e nel modo più opportuno e completo.
