di Dario Facci
Se un alieno scendesse ora sulla Terra, capitasse per caso a Frosinone e s’imbattesse nella campagna elettorale per eleggere il nuovo sindaco, sul suo pianeta, una volta ragguagliati su quanto accade quaggiù, si convincerebbero che le elezioni da queste parti sono uno spettacolo di cabaret. Il dibattito sulle sorti della città, in queste prime battute, si è giocato con scambi di amenità. Il tutto per ora si è limitato ad attacchi maldestri all’amministrazione in carica che hanno generato risposte facilmente vincenti se non addirittura divertite, oppure veri e propri esercizi di retorica. Il capoluogo merita di più e di meglio. Per esempio un dibattito evoluto sullo sviluppo di un territorio alle prese con una competizione sempre più difficile e stringente.
Frosinone è il capoluogo di una provincia che vive una crisi profondissima, che vede i suoi modelli economici e di produzione della ricchezza disgregarsi ogni giorno di più e che necessita di un fulcro trainante. Non è certo sulle opere pubbliche che l’amministrazione Ottaviani ha peccato. Anzi, essa è stata evidentemente prolifera e ho l’impressione che continuerà ad esserlo anche nei prossimi mesi. Non serve elencare le opere, ci penserà il candidato del centrodestra che risulterà vincente alle primarie di domenica prossima, a ricordare ai cittadini tutto quello che è stato fatto e che sta per essere fatto. È un progetto di futuro, certamente immateriale per ora ma preziosissimo, che magari piacerebbe scoprire nei programmi elettorali di chi si propone di ottenere la fiducia della maggioranza dei cittadini nei prossimi cinque anni. Finché tali proposte non esistano, non siano state pensate, è meglio che le compagini si concentrino sulla composizione dei ranghi e sulle pratiche di manovalanza indispensabili nelle fasi preliminari.
E a tal proposito sono stati notati nel centrosinistra dei movimenti che possono rivestire un certo interesse. Pare che a Ferentino siano stati notati a cena, nel ristorante di un mio stimatissimo amico, il presidente/sindaco Pompeo, l’ex sindaco di Frosinone Michele Marini, l’ex consigliere comunale Andrea Turriziani e suo cognato il consigliere Francesco Trina. Notoriamente Pompeo non è tipo da gesti eclatanti. Starà, come sussurrano le voci dal Palazzo, mettendo su una lista in sostegno della candidatura di Memmo Marzi. Una lista nella quale comparirà anche Marini? Certezza, ancora una volta, come tutte le volte che si parli di Michele, non c è. Pare che debba ancora una volta consultare i suoi sostenitori per decidere. Sempre sul fronte Marzi si registra la dichiarazione del segretario provinciale Fantini che esulta perché le adesioni aumentano. In settimana si è parlato della candidatura di Fabrizio Cristofari e di Adriano Venturi. Inoltre voci incontrollate, non certe, da confermare, parlano anche del sostegno a Marzi dei 5stelle.
Domenica prossima, 27 marzo, il centrodestra sceglie il suo candidato con le elezioni primarie. I candidati sono cinque: Riccardo Mastrangeli, Rossella Testa, Sonia Sirizzotti, Raffaele Ramunto e Maria Grazia Cestra. I seggi sono distribuiti nel Palazzo del Comune, in piazza VI Dicembre, nella Delegazione Scalo e Delegazione Madonna della Neve. Inoltre ci sarà un seggio mobile per coloro che sono impossibilitati. Si vota dalle ore 8 alle 21.
