Si ferma l’autotrasporto italiano. A partire da lunedì prossimo, 14 marzo, le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi “per causa di forza maggiore”. Ne dà notizia Trasportounito che precisa come non si tratti di uno sciopero né di una rivendicazione specifica, bensì di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore.
Carburanti alle stelle: sciopero inevitabile
La sospensione dei servizi si è resa inevitabile – sottolinea una lettera inviata da Trasportounito alla Presidenza del Consiglio, al Ministro e al Vice Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al Presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi – anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire.
Guerra e sciopero: scatta la corsa ai supermercati
L’annuncio dello sciopero ha provocato, come prima conseguenza, un vero assalto ai supermercati, stile prima ondata di Covid, da parte della popolazione che teme di poter restare senza scorte alimentari, specie i beni di prima necessità.
A pesare su queste paure ci sono diversi fattori: lo sciopero che potrebbe protrarsi per 15 giorni e anche oltre, il forte rincaro dei prezzi dei carburanti, e, soprattutto, il prolungarsi del conflitto fra Russia e Ucraina con una possibile escalation ed allargamento dello scenario belligerante. E poi l’incubo del nucleare.
Allarme dai supermercati: le scorte scarseggiano
Da diversi supermercati arrivano già segnalazioni di beni finiti o prossimi all’esaurimento per via della “corsa” ad acquistarli. Da parte governativa ci si appella al senso di responsabilità della gente facendo notare che comunque il rifornimento dei beni di prima necessità deve essere garantito dagli autotrasportatori e che quindi le scorte non finiranno.
Ma nella psichiche dei cittadini ormai il campanello d’allarme è scattato e i carrelli si vanno riempiendo sempre di più mentre, di conseguenza, si svuotano gli scaffali. Vedremo nei prossimi giorni, e da lunedì in particolare, cosa accadrà. Con un occhio al carrello e un altro alla tv per le notizie del fronte ucraino.