Ogni volta che mi imbatto in discorsi o articoli in cui i social network vengono dipinti come pericolosi nemici dei ragazzi, mi torna subito in mente quando, ai tempi della mia infanzia, ad essere messa alla gogna, per motivi più o meno analoghi, era la TV. Il piccolo schermo si era persino guadagnato il titolo di “cattiva maestra”, pur avendo in passato insegnato a molti italiani a leggere e a scrivere.
Ma perché siamo portati a puntare il dito contro le nuove tecnologie?
Sarà la paura del nuovo, sarà la carenza di pensiero critico, fatto sta che pensarla così un po’ ci fa comodo: convincersi di non avere responsabilità vuol dire al tempo stesso credere di non poter far nulla per evitare che alcune cose accadano. Spesso però, come in questo caso, è tutt’altro che così.
I social network sono dei semplici strumenti e, come tali, non sono per loro natura né buoni, né cattivi. Tutto sta nell’uso che se ne fa, con più o meno consapevolezza. E siccome la consapevolezza è figlia della conoscenza, è importante conoscere ogni aspetto degli strumenti che utilizziamo, per poter minimizzare i rischi legati ad uso scorretto degli stessi.
Non tutto il nuovo viene per nuocere! I vantaggi di essere online
I social network hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere, tanto che per molti sarebbe ormai impossibile anche solo immaginare di vivere senza: essi ci consentono di accedere a una grande mole di contenuti e di informazioni; di scambiare messaggi e documenti in maniera veloce e immediata; di restare in contatto con persone distanti (pensiamo a quanto siano stati importanti in questi ultimi anni, in cui i contatti fisici sono drasticamente diminuiti a causa del covid-19) e di accedere a modalità telematiche di studio e lavoro.
I rischi ci sono, ma possiamo schivarli
In mezzo a tanti vantaggi, i social network celano certamente anche dei lati oscuri che, ripeto, si rivelano tali solo nella misura in cui ci rapportiamo a loro con dei presupposti sbagliati, ad esempio li utilizziamo per riempire dei vuoti o per cercare un rifugio dalla realtà piuttosto che affrontarla o ancora li usiamosenza proteggere la nostra privacy.
I rischi legati a un uso inconsapevole e non controllato dei social network sono diversi e vanno dai furti di dati al cyberbullismo, dall’ adescamento di minori, alla colonizzazione del tempo reale (sottrazione del tempo a discapito di altre attività) fino ad innescare delle forme, anche molto gravi, di dipendenza.
La dipendenza da social network è un problema molto diffuso e preoccupante. Quali sono i segnali da tenere sotto controllo?
Diversi studi hanno evidenziato alcuni sintomi ricorrenti nei giovani che sviluppano dipendenza da social network: disturbi del sonno, irritabilità, ansia e perdita di contatto con la realtà.
Per far fronte a queste problematiche, la no-profit Social Warning – Movimento etico digitale, ha stilato una lista contenente quattro consigli utili per le famiglie:
- Limitare i tempi d’uso (grazie ad apposite applicazioni);
- Stabilire delle no-smartphone-zones: aree della casa in cui lo smartphone non può essere utilizzato;
- Evitare lo smartphone in auto;
- Disattivare le notifiche per evitare un controllo compulsivo dei dispositivi.
Ricordiamoci inoltre che ad oggi la registrazione ai principali social network (Facebook, Instagram e TikTok) è vietata ai minori di 13 anni. Secondo le Linee dell’Accademia Americana dei Pediatri, l’uso autonomo di dispositivi come smartphone e tablet non dovrebbe essere mai consentito al di sotto dei 12 anni. Il discorso cambia se si parla di un uso controllato e condiviso, che secondo gli esperti può avere una sua valenza positiva.
Prima di dare la colpa alle tecnologie dunque, iniziamo ad agire in maniera consapevole: ascoltiamo i ragazzi, mettiamo in atto i consigli che ci vengono dati dagli esperti e, se ci accorgiamo di comportamenti che destano preoccupazione, interveniamo subito.
Un valido supporto nella vita reale, li aiuterà a non cadere nelle trappole di quella virtuale.