Grande riscontro e apprezzamento dei cittadini per l’apertura straordinaria nelle strutture private
Faroni, Presidente AIOP Lazio: “Continueremo a essere parte attiva a supporto dell’Amministrazione Regionale in questa battaglia vitale”
È stata un grande successo l’apertura straordinaria di ieri, domenica 19 dicembre, organizzata da AIOP Lazio: strutture sanitarie private aperte per la somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid19 (Moderna) agli Over 18.
“Per la seconda volta nel mese di dicembre le Case di Cura private si sono rese disponibili per l’apertura straordinaria domenicale dei centri vaccinali – afferma Jessica Veronica Faroni, Presidente AIOP Lazio – e quella di ieri è stata particolarmente apprezzata dai cittadini: circa 6000 i vaccini somministrati nelle 15 strutture private che hanno aderito all’iniziativa”.
Tutti i centri vaccinali hanno fatto registrare numeri davvero entusiasmanti. A Roma si segnalano le 800 dosi somministrate al Cristo Re e Nuova Itor, le oltre 500 del Policlinico Luigi Di Liegro e le 400 di Nuova Villa Claudia, mentre in provincia adesione eccezionale all’INI Grottaferrata (700), all’ICOT di Latina (500) e al Città di Aprilia (450).
“Siamo molto soddisfatti dell’impegno straordinario messo in campo dalle Case di Cura, medici e operatori. C’è sempre il massimo coinvolgimento da parte delle associate AIOP, senso di responsabilità e grande sensibilità rispetto a un problema comune, la somministrazione della terza dose, unico vero baluardo contro la recrudescenza pandemica. Ormai è un dato consolidato da numerosi e autorevoli studi scientifici. Cito, tra gli altri, quello recentemente pubblicato su The Lancet, che dimostra come il mix vaccinale con dose booster Moderna produca un notevole incremento della risposta anticorpale: fino a 32 volte dopo 2 dosi di Astrazeneca e 11,5 volte dopo 2 dosi Pfizer”.
“Le strutture private – conclude Faroni – continueranno a essere parte attiva a supporto dell’Amministrazione Regionale in questa battaglia vitale, in continuità con quanto è stato fatto finora. Possiamo orgogliosamente definirlo “modello Lazio”: una reale e operosa collaborazione pubblico-privato, parti integrate di un unico Sistema Sanitario”.