giovedì 16 Maggio 2024
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ELEZIONI FROSINONE – La politica umoristica

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Sempre più complicato il dialogo sia a destra sia a sinistra, sempre più chiacchiere e meno programmi

di Dario Facci

Il silenzio dello Zar la dice lunga sull’importanza di certi movimenti all’interno degli schieramenti che tentano di formarsi per le elezioni comunali di Frosinone. Indifferentemente di centrodestra o centrosinistra. Movimenti, anzi, smottamenti che non preoccupano minimamente il sindaco del Capoluogo e forse lo fanno addirittura divertire. L’ultima che ho appreso dalla stampa bene informata riguarda un argomento che, visti i risultati delle scorse amministrative in Ciociaria nonché le vicende che sono seguite, è da annoverare nel settore umoristico. Mi riferisco all’ormai proverbiale unità del centrodestra! Un concetto abusato e ripetutamente umiliato, specialmente da chi ne fa uso tanto frequente quanto sconsiderato. Le recenti dichiarazioni del nuovo segretario cittadino di Fratelli d’Italia, Fabio Tagliaferri, per esempio, lasciano di stucco. Tagliaferri e il sen. Ruspandini, suo principale sponsor, hanno addirittura minacciato di mettere in minoranza il sindaco di centrodestra nonché segretario provinciale della Lega, tal Zar Nicola, non più tardi di un mese fa. Lo hanno fatto scontrandosi violentemente con il loro stesso gruppo consiliare e con il loro assessore Pasquale Cirillo. Una frattura notevole e che persiste nei fatti e nelle parole anche ora: di qualche giorno fa la “sciabolata” dell’assessore Cirillo che ha rimandato al mittente la provocatoria proposta di assurgere alla carica di vice sindaco a sei mesi dallo scioglimento dell’amministrazione e ha stigmatizzato con nettezza la decisione del regionale del partito di disarcionare Fagiolo (un consigliere comunale) dal coordinamento comunale senza neanche informare i rappresentanti di FdI a Palazzo Munari. Non basta, nel direttivo recentemente nominato da Tagliaferri non compare nessuno di quei rappresentanti che sono stati evidentemente “segati” per la loro insubordinazione. In sostanza è come se Fratelli d’Italia non avesse attualmente rappresentanti nel centrodestra che siede e governa il Comune di Frosinone. Ebbene a fronte di tutto questo casino il nuovo segretario cittadino di FdI, Tagliaferri appunto, ha avuto il candore di dichiarare che vuole convocare il tavolo del centrodestra per ritrovare l’unità perduta, senza invitare lo Zar e aggiungendo: “Nicola Ottaviani è una risorsa del centrodestra”. Ovviamente ha causato le immediate reazioni della Lega e di Forza Italia che plaudono all’iniziativa di ricercare l’assonanza ma biasimano l’intenzione, ben consci della evidente voglia di sfasciare anziché costruire. Il Tagliaferri novello Conte di Montecristo, disarcionato dalla carica di assessore e azzoppata l’ambizione di essere il candidato a sindaco in primavera, appare animato più che altro da brama di vendetta nei confronti dello Zar, altro che voglia di unità. Rimembrando, inoltre, le gesta di Sora come si fa a non ridere?

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Ad alimentare la piega comica che ha preso il dibattito in vista delle Comunali di Frosinone continua senza tregua la saga dei tavoli danzanti del centrosinistra “unito”. L’ultima puntata aveva visto il leader del Pd, Francesco De Angelis aprire le braccia al dialogo, accortosi che difficilmente avrebbe potuto presentarsi alle elezioni con una coalizione di centrosinistra senza il centro e senza la sinistra ma solo con delle civiche la cui collocazione politica è progressivamente sempre meno decifrabile. Aveva anche ottenuto una corrispettiva apertura da parte del segretario provinciale di Articolo Uno, Gaetano Ambrosiano. In seguito si è registrato il nulla di ufficiale (solo cene e cenette tra De Angelis e commensali variabili), se non l’indizione di nuovo di due tavoli del centrosinistra ben distinti e separati. La situazione attuale è dunque questa: con il centrosinistra del Pd sarebbe arrivato anche il Movimento5Stelle, oltre a Demos, Italia Viva e alla civica di Stefano Pizzutelli “Frosinone in Comune”. Dall’altra parte il Psi di Schietroma, Articolo Uno (che però, come detto, ha già espresso la volontà di ricucire col Pd), Azione (che sta sulla stessa china di Articolo Uno), Europa Verde, + Europa e ha ottenuto l’adesione del movimento politico “Rigenerare Frosinone” costituito da una serie di associazioni da anni impegnate soprattutto nel sociale nel capoluogo. A fronte di una tale quantità di partiti un osservatore qualsiasi che per caso passasse oggi per Frosinone resterebbe impressionato dalla vastità dell’universo della sinistra, dalla sua componente più moderata a quella più radicale. Ebbene, questi resterebbe a pensare esterrefatto all’udire dichiarazioni del tipo “occorre allargare il campo della sinistra” chiedendosi: “a chi, che già non l’abbia allargata questa benedetta sinistra? La risposta sarebbe ancora più sconvolgente: “Alla destra”. Fa ridere o no?

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