Festa della Repubblica in tono minore senza corteo e banda. Poche le presenze. Breve anche l’intervento del sindaco Cretaro ricordando tuttavia che “la vittoria della Repubblica fu un momento fondamentale dell’Italia che usciva distrutta dalla guerra. La festa odierna ci sia di sprone per un futuro che stiamo riconquistando pur con difficoltà”
di Egidio Cerelli
Per la ricorrenza della Festa della Repubblica presso il monumento dedicato ai caduti delle guerre è stata deposta dal sindaco una corona alla presenza del comandante della Polizia municipale e di alcuni assessori e consiglieri comunali più di minoranza che di maggioranza. Non è mancata la presidente del Consiglio Cristina Verro, con l’assessore Patrizia Viglianti ed Emanuele Fiorini con Augusto Simonelli. Dei consiglieri Germano Caperna, Luca Renzi e Alessandra Cretaro. Breve l’intervento del sindaco Simone Cretaro il quale ha ricordato che “sono trascorsi 75 anni dalle elezioni che dettero le fondamenta all’Italia moderna, con la scelta degli italiani tra monarchia e repubblica e l’elezione dell’assemblea costituente. La vittoria della repubblica fu un momento fondamentale dell’Italia che usciva distrutta dalla guerra.
Milioni di italiani, pur provati da anni durissimi, si recarono alle urne per un 2 giugno 1945 di speranza e di voglia di ripartire. In questo momento particolare che noi stiamo vivendo con la pandemia dobbiamo pensare ed essere convinti che ce la faremo a debellare questo maledetto virus. Non festeggiamo come avremmo voluto ma dobbiamo essere certi che davanti a noi ci sarà festa per tutti se rispettiamo le regole cui siamo costretti a convivere. Quel voto rappresento’ la vittoria di chi aveva contrastato la dittatura fascista e combattuto il nazifascismo durante la Resistenza. Resistenza che oggi anche noi stiamo vivendo con tanti sacrifici, ed allora ci serva di sprone la Festa della Repubblica”