Determinante l’incontro con Chiara Amirante folgorato dal suo sguardo luminoso e dal suo sorriso, vivendo il Vangelo tra gli ultimi. Venne ordinato sacerdote dal vescovo mons. Salvatore Boccaccio
di Egidio Cerelli
Don Davide, è un giovane sacerdote dal volto sempre sorridente. A che età Gesù ti ha chiamato per essere suo discepolo?
“Sono entrato nel seminario minore di Padova per circostanze apparentemente casuali, incantato da una struttura con 7 campi da calcio e tanti giovani che vedevo spensierati durante i raduni diocesani. La realtà mi si rivelò diversa quando mi trovai come seminarista sradicato dalla famiglia e ferito da un modello educativo fuori del tempo in una “campana di vetro”.
La tua scelta è stata quella di seguire il Vangelo pieno di difficoltà iniziali poi trasformatesi in gioia?
“Sicuramente sì, ero uscito dal seminario e mi ero allontanato dalla Chiesa e da Dio. Avevo avuto anche due esperienze come fidanzato”.
Da Padova a Piglio e nuovi incontri con Chiara Amirante
“A diciotto anni arrivai al Piglio, convertito dopo l’incontro con Chiara Amirante e contro il parere dei miei genitori che non volevano che mi avventurassi in un mondo dove avrei incontrato ragazzi di cui molti ex tossici ed altri che Chiara aveva raccolto lungo le strade di Roma per redimerli in Comunità. Lasciai tutto ed arrivai in provincia di Frosinone nel 1999”.
La fondatrice di questo movimento laico e religioso è Chiara Amirante. Come l’hai incontrata?
“L’ho conosciuta la prima volta in Seminario minore a 14 anni. Era venuta per incontrare i seminaristi della Diocesi raccontando la sua storia quando era agli albori della sua opera di Nuovi Orizzonti. Guarita miracolosamente da due gravi malattie, tra cui una quasi completa cecità, annunciava in strada la gioia dell’incontro con Cristo Risorto e da poco aveva iniziato ad accogliere i giovani dalle strade da qualunque disagio venissero (droga, prostituzione, alcolismo, sette sataniche…) per proporre loro un’alternativa concreta di vita: vivere alla lettera il Vangelo, un cammino di conoscenza di sé, un programma terapeutico di basato sulla Parola di Dio! Era l’anno 1995 e nonostante avessi solo 14 anni restai folgorato da quell’incontro, dal suo sguardo luminoso e dal suo sorriso. Fui colpito dal modo con cui parlava di Dio”.
Era lei, il vero modo di vivere il Vangelo che tu cercavi?
“Come ti ho detto mi ha colpito il suo sguardo insieme al suo sorriso”
Che cosa ti attirò di lei che parlava con un linguaggio ‘strano’ per te, annunciando in strada la gioia dell’incontro con Cristo Risorto, impegnata a vivere alla lettera il Vangelo?.
“Mi colpì la aderenza completa al Vangelo. Gesù predicava nelle strade e nelle piazze e Chiara possiamo dire che riportava il Vangelo dove era nato”.
Uscito dal Seminario gridò… Adesso voglio vedere se esisti!
Facciamo un piccolo passo indietro. Quando lasciasti il Seminario te ne uscisti con una frase ‘storica’, urlando a Dio: “Adesso voglio vedere se esisti! Farò tutto il contrario di quello che mi hanno insegnato … se ci sei sentirò la tua mancanza, se andrò avanti lo stesso, io non ho bisogno di te! Sono io il dio della mia vita! Un po’ troppo esagerata la tua uscita.
“Sì, perché dopo tre anni in Seminario minore ero quasi rimasto soffocato da un sistema che non era adeguato ai tempi quasi una contro testimonianza di sofferenza”
Non ti fu difficile rispondere alla chiamata… ‘Gesù, eccomi!’
“Seguire Dio no. Fu un innamoramento incontrare Dio, mentre dire di sì al sacerdozio mi è stato molto difficile”.
Facesti anche un giuramento: “Tutto, ma mai prete! Potrò fare di tutto nella vita, ma ti giuro, mai farò il prete!“. due anni senza chiesa.
Ritorno in Seminario ed ordinazione sacerdotale da parte di mons. Salvatore Boccaccio
Tornato in seminario a 21 anni, Davide venne poi ordinato sacerdote
“Sì fu il vescovo Salvatore Boccaccio che mi ordinò sacerdote e nel 2000 ho iniziato a lavorare come responsabile dell’area evangelizzazione, prevenzione e sensibilizzazione dell’associazione Nuovi Orizzonti”.
Mi dicevi che hai pianto quando Gesù ti chiamò.
Ma che cosa ricordi oltre al pianto del giorno della tua ordinazione?
“Tanta paura, tanta paura, perché ero in crisi… un travaglio doloroso… poi ognuno ha la sua storia”
Poteva capitarti anche se ti fossi sposato? Capita anche il giorno in cui ci si sposa…
“Probabilmente… mi sono preso alcuni giorni di preghiera a La Verna, in mezzo agli ulivi, in mezzo alle montagne, in meditazione… e poi mi è nata una grande gioia, perché è stato proprio come un parto: tanto dolore, tanta attesa e poi in un istante il dolore passa e rimane solamente l’esplosione di gioia”.
E poi i tuoi ragazzi.
“Sì e quando ho capito che scaricavo la colpa a Dio ed alla Chiesa per il mio malessere mi sono come guardato allo specchio, perchè la colpa era soltanto mia perché avevo messo Dio in disparte. Il mio pianto diventò di gioia quando vidi nel volto dei ragazzi in comunità la gioia di ricominciare e di vivere insieme”
E’ stato difficile iniziare questo cammino che oggi, lasciamelo dire, ti vede anche uno dei più impegnati protagonisti quale padre spirituale del movimento di Nuovi Orizzonti?
“Il percorso fu in salita e ma la porta stretta, una volta detto di sì, si aprì con una gioia sempre in crescendo e costante”.
Tanti i giovani ospiti di Cittadella Cielo a Frosinone
Chiara li incontrava di notte nei punti nevralgici, i cosiddetti sbandati, e tu come li accoglievi e che cosa provavi quando li avevi in quella che possiamo chiamare comunità cristiana?
“Era sicuramente per me un privilegio imparare tanto. Ricordiamoci che Dio parla attraverso gli ultimi e posso dire di contemplare il miracolo che Dio opera ogni giorno”
Piglio e poi l’inaugurazione della Cittadella Cielo a Frosinone che è oggi la vostra sede ufficiale. Un bel passo avanti con numerosi ‘ospiti’
“Nuovi Orizzonti è diffusa in vari Stati del mondo ed in modo capillare in Italia. E’ stato un passaggio importante perché a Frosinone si coordina tutta opera del mondo di Nuovi Orizzonti. E qui sosteniamo circa 400 persone che poi sono nuclei familiari in difficoltà con progetti di prevenzione con il mondo scolastico in tutta la provincia”
I numerosi viaggi all’estero
Di tanto in tanto parti. In modo particolare in Brasile dove ti ha accompagnato anche Nek. Perché questi viaggi?
“Un anno fa a questa ora ero in Brasile.
Ma sono stato in Russia ed in Inghilterra per motivi legati alla pastorale. In Russia invece per il dialogo tra ortodossi e cattolici per volontà di Papa Francesco e ci andai insieme con Chiara”.
In Brasile.
“Ci sono due Cittadelle per ragazzi di strada, soprattutto per bambini vittime della prostituzione minorile”
Quale è stato il vero miracolo che hai condiviso in mezzo a tanti giovani?
“Qualcuno sì, ma purtroppo in Brasile esiste una delle capitali del turismo del sesso minorile. Con Nek ci siamo resi conto dei disagi dei tanti bambini abbandonati a se stessi e prede dei delinquenti del sesso”
I “viaggi del cuore” della domenica su Rete 4
I viaggi del Cuore sono un appuntamento che la domenica si è quasi ‘ obbligati’ a seguire e vedere in TV su Rete 4. E’ secondo me un mix di momenti di Vangelo raccontato dai veri protagonisti che sono i tuoi ragazzi.
“Anche questa è una bella esperienza per vivere il Vangelo. E poi alla fine di ogni puntata proponiamo la storia triste ma anche gioiosa di un nostro ragazzo. E’ un modo per dare speranza ai genitori che ci contattano per i problemi dei loro figli”
Chiara Amirante anche lei sempre sorridente ha avuto momenti difficili. Oggi come sta?
“Ha vissuto periodi non buoni di quattro anni contro la malattia ed ha passato l’inferno. Ricordo quando un ragazzo si è tolto la vita davanti a me. Chiara che vide tutto, vive da anni momenti difficili ed infatti il suo cuore è molto provato”
La visita di Papa Francesco alla Cittadella Cielo di Frosinone e tanti i personaggi famosi che sono amici di Nuovi Orizzonti
Il vero ‘colpo’ del cuore è stata la visita quasi di nascosto di Papa Francesco a Cittadella Cielo.
“ La felicità che quel giorno si è fatta ancor di più gioia di vivere. E’ stato straordinario perché la conferma arriva dalla autorità più alta ed istituzionale confermandoci quel carisma che si traduce in gioia ma anche in responsabilità e servizio”.
Con voi si vedono spesso personaggi dello spettacolo, Nek, Bocelli, Minghi, Ventura, Cuccarini, Raf e tanti altri, Sono dei convertiti o personaggi che con Nuovi Orizzonti hanno ritrovato e rinforzato la loro Fede?
“Come si può leggere nell’ultimo libro di Chiara Dio è gioia e questi personaggi raccontano il loro legame con Nuovi Orizzonti. Si capisce che sono colpiti perché trattati da persone e non da personaggi. E grazie alla Comunità hanno fatto registrare una conversione che è un percorso insieme con noi, è un cammino e un percorso di Fede, in alcuni casi ritrovata”.
Momenti di difficoltà per i 400 nuclei familiari a causa del Covid
Oggi vivete anche voi in un momento non certo facile a causa della pandemia. Si diceva in giro che Cittadella aveva chiuso mandando a casa tutti. Una boutade e nulla più oppure c’è qualcosa di vero?
“Abbiamo avuto momenti difficili nel primo loockdown inviando alcuni dei nostri ospiti in altre comunità. La nostra di Frosinone è aperta anche se è esposta oggi sia nel percorso di terapeutica di formazione di un volontariato internazionale e questo anche in tutte le realtà di Nuovi Orizzonti. E’ una Comunità viva. Molti appuntamenti sono on line ed abbiamo avuto un ritiro on line con tremila persone collegate”.
Ma avete comunque trovato difficoltà per le diversità dei vostri ‘nuclei familiari’?
“Difficoltà logistiche immuno-depresse per tutelare i nostri ragazzi. Non abbiamo più le attività produttive. Ci sono spese fisse ma sono crollate le entrate. Basti pensare che tra l’altro abbiamo avuto richieste di aiuto da parte di 300 famiglie”.
La forza per andare avanti, la preghiera
Quanto è stata importante in questi giorni la preghiera?
“Fondamentale! E’ stato il punto chiave puntando molto alla preghiera: Adorazione, Meditazione, Rosario e Santa Messa per tutti, on line”.
La tua vita di sacerdote impegnato in prima fila in un mondo che forse in tanti metterebbero in un cantuccio, la tua vita è più difficile di prima oppure sei e rimani il prete che sorride ancor di più?
“Direi, pur tra tante difficoltà ma ricco di molta esperienza con Nuovi Orizzonti, di essere più realista ma forse sicuramente con gli anni anche io ho avuto una maturità che mi spinge ancor di più a ringraziare Dio per il dono che mi ha dato. Ma ancora oggi, ogni giorno sento la grazia speciale che Dio m’ha donato, soprattutto durante la Celebrazione Eucaristica. Se dovessi tornare indietro, vorrei cancellare ogni attimo di vita vissuto male, nel dubbio, lontano da Dio… E colorarlo dell’arcobaleno che oggi sento risplendere in me: direi un pronto e sicuro “sì” a Dio senza esitazione!”
L’invito di don Davide in un momento difficile
In questo momento particolare quale l’invito di don Davide?
“Direi sicuramente: attenti alle normative, di non farsi prendere dal panico, di essere ottimisti e positivi. Siate attenti nel proteggervi e vivere anche con sorriso e speranza ed imparare quello che di solidale Dio ci darà se lo cerchiamo con la preghiera”