Il Comune di Ferentino ha celebrato, oggi, la festa del 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, nel centenario dell’importante ricorrenza.
Una cerimonia molto partecipata, che ha visto la presenza non solo delle autorità civili e militari, ma anche delle scuole e delle associazioni locali e posticipata di un giorno per la concomitanza, ieri, della manifestazione organizzata dalla Prefettura.
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La celebrazione
Dopo la celebrazione della funzione religiosa nella Chiesa di S. Ippolito, dove nella cappella è sepolto Don Giuseppe Morosini, il corteo si è diretto in Piazza Matteotti per l’omaggio ai Caduti della Prima Grande Guerra, presso la statua della Vittoria Alata.
Proprio per ricordare questa particolare ricorrenza, durante le manifestazioni sono stati letti i nominativi dei soldati di Ferentino morti durante la Grande Guerra e anche una lettera di un soldato caduto sul fronte.
L’intervento del sindaco Antonio Pompeo
«Ferentino ha sempre dimostrato il suo attaccamento a queste ricorrenze – ha spiegato il sindaco Antonio Pompeo durante il suo intervento – la giornata commemorativa del 4 novembre è un’occasione per tornare a fare memoria della nostra storia e rinnovare l’importanza di conoscere ciò che è accaduto in passato. Questo per trarne i dovuti insegnamenti per il futuro, a partire dal rispetto per i sacrifici dei nostri genitori e dei nostri nonni che hanno dato la vita per la patria, per permetterci oggi di essere un Paese libero.
Il centenario della Grande Guerra è anche questo. Non posso dimenticare inoltre di ringraziare le Forze Armate, orgoglio nazionale, sia in tempo di pace che di guerra. Un pensiero va anche alle popolazioni colpite dal maltempo e all’impegno e al sacrificio di tutti coloro che si stanno adoperando per aiutarle. Anche questo significa la ricorrenza del 4 novembre, anche questo è l’amor di patria. Permettetemi infine di rivolgere i complimenti a Stefano Sisti, nostro concittadino e neo cavaliere della Repubblica, premiato ieri presso il Palazzo della Prefettura» ha concluso infine Antonio Pompeo.