Sono stati tagliati tutti questa mattina i diversi pini che albergavano da anni all’interno della Villa Comunale, nel cuore del centro cittadino di Ceccano, sotto gli occhi vigili ed attenti di svariati cittadini che hanno assistito inermi ad un provvedimento “calato – pare – proprio senza alcun confronto democratico e partecipato”. Questo, almeno, il commento di alcuni esponenti politici locali molto vicini all’Amministrazione Querqui e che, questa volta, dichiarano di non voler restare a guardare.

Che la decisione di far sparire gli alberi secolari dalla Villa Comunale abbia creato malumore in città è scontato, ma c’è chi accusa che la perizia relativa all’autorizzazione dell’intervento non sarebbe supportata da elementi scientifici. L’esame tomografico, che indica lo stato di salute di una pianta, non sarebbe stato svolto e la decisione di radere al suolo presa di getto.
E’ più o meno quello che a Ceccano era accaduto con la famosa quercia secolare della Madonna delle Grazie, con la sola ed unica differenza che in questo caso la pubblicazione della determina avrebbe in sostanza smosso le coscienze dei più che riuscirono infatti a salvarla. Per i pini invece l’intervento sarebbe avvenuto contestualmente alla decisione. Quindi senza possibilità di difesa né di contestazione.

Si parla di “massacro”. E le immagini che pubblichiamo, inviateci da un cittadino di Ceccano, non lo negano in realtà. “Nessuna colpa amministrativa – si sosterrebbe – ma un chiaro assoggettamento alle scelte di determinati uffici comunali che andrebbero ridimensionati”.
E mentre c’è chi riflette sull’opportunità o meno di un intervento del genere, dai banchi dell’opposizione si tira su un simpatico teatrino, dove, prendendo al balzo l’avvenuta potatura dei pini secolari, si cala in scena una emblematica lezione sull’assunzione di responsabilità “che il più delle volte porta anche a scelte impopolari”.


