Riportata agli antichi splendori grazie all’instancabile lavoro del gruppo de “I Fochisti Giglianisi”, la Croce di Monte Siserno diventa oggetto di studio. Domani sera, sabato 30 agosto, a margine della Solenne Processione che vedrà trasportare il Santo Patrono Biagio per le vie del paese, in piazza, Borgo Vittorio Emanuele, verrà presentata la storia dell’innalzamento della stessa su Monte Siserno.

Era il lontano 1973, quando un nutrito gruppo di giulianesi decise di trasportare a mano, su spalla, la croce di ferro, per posizionarla sul punto più alto del Monte Siserno, la montagna che abbraccia l’intero paese, cullandolo nella valle che lo circonda.
Secondo le testimonianze dei più, la Croce era inizialmente posizionata all’ingresso della cittadina giulianese, come se fosse una sorta di baluardo del piccolo centro lepino, nei pressi dell’ex edificio delle Scuole Elementari. Segata per far spazio ad una costruzione privata, la stessa era rimasta senza fissa dimora, dimenticata in un angolo.

Un gruppo di volenterosi, i cui nomi verranno simpaticamente letti durante la presentazione di domani sera, etichettati grazie agli appellativi familiari giulianesi, decise così di incollarla sulle spalle per consentirle di sovrastare l’intera valle. Sono più di 50 anni, dunque, che la Croce guarda e protegge la piccola comunità giulianese, che ogni ultimo giovedì del mese di agosto, in occasione dei festeggiamenti patronali, le rivolge un saluto ed un ringraziamento durante la tradizionale escursione di fine estate.
Quest’anno, per volontà del Parroco Don Luigi Vitali, la Croce sarà oggetto di una apposita festa che vedrà coinvolta l’intera comunità giulianese. La stessa è stata sottoposta ad un intervento di restauro realizzato da un gruppo di volonterosi appartenenti al gruppo de “I Fochisti Giglianisi”, coloro che si occupano dell’accensione dello storico Fuoco di Natale la sera della Vigilia.
Nata da un’idea di Padre Luigi, “La Festa dell’Innalzamento della Croce” acquisisce un aspetto prettamente spirituale, fatto di storia, di fede, di appartenenza e di comunità.
Sarà un’ottima occasione per ripercorre i momenti storici e, perché no, anche goliardici, dell’impresa degli allora ragazzi “Spalluni” che a spalla portarono la Croce di ferro fino alla cima del Monte Siserno, e per far conoscere il vero significato di devozione popolare, alla base di tale scelta.
Il percorso storico è stato possibile grazie alla raccolta di fonti, di foto e di testimonianze di Antonio Luzi e di Cataldo Torella.
Ogni anno la comunità giulianese si raccoglie ai piedi della Croce in segno di appartenenza e di devozione. Posizionata nel punto più alto del Monte Siserno, costituisce da sempre un elemento essenziale di fede e di appartenenza della comunità giulianese.
Ai suoi piedi, all’interno di un piccolo altare di pietra realizzato a mano, conserva gelosamente i nomi dei volontari, più o meno una ventina di persone, che all’epoca dei fatti realizzarono tale impresa. Un segreto prezioso custodito a difesa delle tradizioni.
Il suo colore bianco illumina e sovrasta l’intera valle, proteggendo la comunità lepina e quanto di spirituale essa conserva. Un senso di devozione e di appartenenza non solo religiosa, ma anche e soprattutto storica e culturale. Un filo che lega il passato al presente e che, grazie alla festa in suo onore, si preserverà anche per il futuro.


