Un caldo torrido, poco da fare in città e un po’ di voglia di trasgressione, quella tipica degli adolescenti, per allontanare la noia e magari sentirsi più grandi. Deve essere andata più meno così la nottata appena trascorsa per tre giovanissimi frusinati, che, mentre erano a passeggio nella zona bassa del capoluogo, hanno pensato ‘bene’ di fare un bagno in piscina sotto le stelle.
Un tuffo proibito, però, visto che la piscina in questione è privata, ed è quella del nuovo e centralissimo impianto WeSport di via Po, dunque di proprietà comunale ma gestita da Sport Popolare, consorzio di cooperative sociali che offre servizi con una triplice valenza: educativa, di intrattenimento e di benessere.
Ma i giovanissimi, una volta deciso per il bagno, non hanno di certo avuto paura dei cancelli e delle recinzioni: aiutandosi tra loro, in pochi istanti sono riusciti a scavalcare e ad entrare nell’impianto. E lì l’agognato tuffo e la nuotata notturna.
Ma si sa come vanno queste cose: vista l’eccitazione del momento per ‘l’impresa’, non è stato facile contenersi, dunque i toni si sono alzati e le voci sono state percepite dall’esterno, tanto che qualcuno ha allertato le forze dell’ordine. E sul posto è prontamente giunta una Volante della Polizia di Stato, che ha scoperto i giovani e li ha fatti uscire dalla piscina. Quindi sono stati chiamati genitori e tutti sono andati, ancora gocciolanti, in Questura per ricostruire quanto accaduto.
La Polizia ha avvertito dell’incursione anche i gestori dell’impianto, che giunti sul posto hanno verificato che in effetti nessun danno era stato fatto alla struttura: semplicemente un bagno notturno, una ‘ragazzata’ dettata dall’età e niente più. Proprio per questo hanno comunicato alle forze dell’ordine di non voler procedere con una formale denuncia-querela nei confronti dei giovanissimi. Onde evitare anche, a loro e alle famiglie, problemi di natura giudiziaria.
Siamo sicuri che non sia mancata una sonora strigliata da parte dei genitori e che, dunque, anche senza denuncia, i ragazzi la prossima serata ‘di noia’ ci penseranno bene prima di fare un ‘tuffo proibito’ in una proprietà privata. Ma al tempo stesso ci sentiamo di esprimere un cenno di stima nei confronti di chi ha deciso di evitare guai a tre ragazzetti che non hanno fatto del male a nessuno. E anzi, scoperti, hanno chiesto scusa.
In fondo non è né il primo né l’ultimo ‘bagno proibito’ tra giovani, come tra l’altro ci insegna la filmografia italiana: anzi, negli anni passati, siamo sicuri che se ne siano contati parecchi di più. Questa volta è proprio il caso di dirlo: tutto bene quel che finisce bene!


