Ripartono le ruspe al quinto invaso della discarica di Roccasecca, la famigerata Mad di Valter Lozza, per molto tempo al centro delle cronache provinciali e nazionali. E in paese torna la paura tra i cittadini: negli ultimissimi giorni serpeggia un malcontento palpabile e sono tante le voci che s’inseguono senza sosta. C’è chi dà per certo che sono ripartiti i lavori perché la discarica, o parte di essa, sarebbe stata acquistata da una nota società che opera sempre nel settore dei rifiuti ed ha il quartier generale proprio in Ciociaria. E che avrebbe in tasca già tutte le autorizzazioni regionali necessarie per far ripartire l’attività di ‘accoglienza’ dei rifiuti, anche da fuori provincia.
Inutile parlare dell’aria pesante che si respira in questi giorni nel Comune di Roccasecca. E in tanti puntano il dito contro il sindaco Giuseppe Sacco, che in questi giorni, sempre stando alle voci che arrivano dal palazzo comunale, durante una riunione a porte chiuse avrebbe affermato che non è più ‘disposto a fare guerre’.
Il primo cittadino anche sui suoi social, proprio oggi, visto che la notizia sta diventando sempre più incessante, varcando anche i confini comunali, riguardo alla discarica ha scritto di suo pugno: “C’è il pericolo che riapra? Ve lo dico io: il pericolo non è mai cessato, c’è stato ogni santo giorno da 4 anni e mezzo a questa parte, in cui non abbiamo dormito cullandoci sull’ avvenuta chiusura…”. Sembrerebbe quasi un ‘buttarsi avanti per non cadere indietro’.
Anche in Consiglio comunale, proprio in questi giorni, non sono mancate azioni simboliche e ‘dimostrative’, quasi avvertimenti, nei confronti dell’Amministrazione Sacco. È notizia di poche ore fa, ad esempio, la riconsegna delle deleghe da parte del consigliere comunale di maggioranza Gianluca Pallone, che ha dichiarato: “Mi auguro che il mio atto possa servire a risvegliare un’amministrazione che sembra procedere in maniera troppo lenta e distratta rispetto alle esigenze di questa città. Come diceva Seneca, non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele. E le vele del mio modo di intendere l’amministrazione vanno in tutt’altra direzione”.
È proprio sulla questione delle autorizzazioni che occorrerebbe fare maggiore chiarezza, perché la ‘partita’ si gioca tutta su quel tavolo. Esse, infatti, devono essere conformi al piano regionale. Se, dunque, fino a ieri l’amministrazione regionale targata Rocca ha sempre assicurato di voler procedere su tale questione con gli ambiti territoriali provinciali (in parole povere: ad ogni provincia la sua immondizia), oggi, per far sì che Roccasecca possa accogliere anche rifiuti da fuori provincia, si troverebbe a dover variare il piano, introducendo magari la norma secondo la quale possa bastare anche il 50% di rifiuti locali.
Staremo a vedere cosa accadrà, visto che la Giunta si riunirà tra pochi giorni.
Intanto si parla di imminenti nomine in partecipate pubbliche, sempre collegate a tale vicenda, di cui non è possibile parlare apertamente ad oggi, ma accennare sicuramente sì, in attesa di tempo ed eventi, che possano successivamente confermare (o smentire, per carità) tali dicerie.


