Una richiesta di incontro urgente con il Presidente della Camera di Commercio Frosinone-Latina, Giovanni Acampora, per discutere del trasferimento della sede dell’Ente. A inoltrare la nota la Cisl Fp Frosinone, la Fp Cgil Frosinone Latina e la Uil Fpl Frosinone.
La richiesta dei sindacati
Le sigle sindacali tornano a porre l’attenzione su una questione che da tempo solleva forti preoccupazioni tra i lavoratori dell’Ente. Già lo scorso 10 aprile era stata inviata una prima nota in cui venivano evidenziate le criticità, con particolare riferimento alle numerose istanze espresse dai dipendenti nel corso delle assemblee promosse a ridosso delle elezioni RSU. Ad oggi, tuttavia, non è pervenuta alcuna risposta ufficiale da parte dell’Amministrazione camerale.
Le organizzazioni sindacali denunciano l’assenza di dialogo istituzionale e ribadiscono la necessità urgente di un incontro entro dieci giorni dal ricevimento della comunicazione. In caso contrario, annunciano sin da ora la predisposizione di azioni sindacali più incisive.
Le dichiarazioni degli esponenti sindacalisti, Antonio Cuozzo, Vittorio Simeone e Maurizio Palombi
«Abbiamo ritenuto necessario sollecitare nuovamente un incontro con la Presidenza della Camera di Commercio di Frosinone-Latina perché la questione del trasferimento della sede camerale non può essere gestita unilateralmente, ignorando le legittime preoccupazioni dei lavoratori – hanno affermato il Segretario Generale della Cisl Fp Frosinone Antonio Cuozzo, il Segretario Generale della Fp Cgil Frosinone Latina Vittorio Simeone e il Segretario Generale UIL FPL Frosinone Maurizio Palombi – Nelle assemblee con il personale è emersa con forza la volontà di restare nella sede attuale, per ragioni che riguardano non solo la qualità del lavoro, ma anche l’efficienza dei servizi resi all’utenza e la sostenibilità organizzativa dell’Ente. La mancata risposta alla nostra precedente richiesta del 10 aprile è un segnale preoccupante di chiusura che non possiamo accettare. Nella stessa nota avevamo chiesto di aprire un dialogo costruttivo con l’Amministrazione per trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze organizzative dell’ente e delle difficoltà quotidiane dei lavoratori, favorendo così una gestione più efficiente e accessibile degli edifici e dei servizi offerti. Il confronto non è più rinviabile: la partecipazione e l’ascolto dei lavoratori devono essere il punto di partenza per ogni decisione che incide profondamente sulla loro vita lavorativa. In assenza di convocazione entro 10 giorni, ci vedremo costretti a mettere in campo tutte le forme di mobilitazione sindacale necessarie».
