Si è tenuto presso la Sala Conferenze della Provincia di Viterbo, l’incontro “I comuni e le comunità montane di Rieti e Viterbo incontrano la Regione Lazio”, organizzato da Uncem Lazio in collaborazione con la Regione.
Un momento di confronto tra istituzioni e amministratori locali dedicato alle esigenze dei territori montani e delle aree interne del Lazio. Un’occasione importante per promuovere strategie condivise per la valorizzazione e la crescita del territorio.
All’incontro sono intervenuti il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli, da remoto l’assessore regionale agli Enti Locali Luisa Regimenti ed il consigliere regionale Daniele Sabatini, il presidente di UNCEM Lazio Achille Bellucci, i commissari delle comunità montane di Rieti e Viterbo, i sindaci delle due province. Collegato anche il presidente di Uncem nazionale Marco Bussone.
Il Presidente Bellucci ha esposto i punti cardine della proposta che Uncem Lazio, ormai da tempo, indirizza in particolar modo alla Regione Lazio. Una proposta incentrata sulla necessità di rimettere in funzione, quale indispensabile ente di prossimità, con nuova organizzazione e nuovo slancio, la Comunità Montana. Per questo Uncem Lazio caldeggia l’approvazione di una apposita legge regionale già in itinere che vada in questo senso.
Il presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Romoli, ha ribadito tale necessità, unitamente a quella che deve dopo la fallimentare legge Delrio, rivedere le Province quale ente di area vasta come riferimento principale dei Comuni, con il ritorno all’attribuzione, insieme a deleghe e governance, di adeguate dotazioni finanziarie da parte delle Regioni e dello Stato.
L’assessore agli Enti Locali della Regione Lazio, Luisa Regimenti, ha affermato di voler cogliere l’occasione per “ricordare alcune misure che sono state messe in atto dall’assessorato agli Enti Locali e che certamente vanno nella direzione di portare più risorse e opportunità ai territori Montani”.
Negli interventi dei rappresentanti dei Comuni e delle Comunità Montane che si sono susseguiti, come quello del Commissario della CM dei Cimini, Eugenio Stelliferi, della CM del Cicolano e Sindaco di Petrella Salto, Gaetano Micaloni; di Flamignano Filippo Lucentini; della CM di Montepiano e Sindaco di Labro, Gastone Curini, di Cottanello, Roberto Angeletti; di Colli sul Velino, Achille Nobili e diversi altri è emersa l’elencazione molto concreta dei problemi ormai improcrastinabili che i comuni montani, ma in generale delle aree interne, devono risolvere , pena la definitiva morte dei piccoli centri con gravissime ed inevitabili ripercussioni anche per le pianure. Tra questi, in particolare, l’impossibilità di mantenere i servizi primari, quali quelli che garantiscano il diritto all’istruzione, alla salute, oltre far fronte alla carenza ormai cronica e insostenibile di personale nei Comuni. Carenze che rendono sempre più difficile per le famiglie il permanere nei piccoli comuni con la conseguenza, fatale, dell’abbandono.
E’ stato in buona sostanza, un unanime grido di dolorosa presa di coscienza della solitudine istituzionale che avvertono Sindaci e Commissari, che la Regione Lazio e l’Assessorato EE LL non può più ignorare.


