Dopo le dimissioni di massa dei consiglieri comunali e lo scioglimento del Consiglio comunale di Ceccano, diretta conseguenza della bufera giudiziaria che ha portato all’arresto, insieme ad altri 12 fra dipendenti e funzionari comunali e tecnici, del sindaco Roberto Caligiore, la città attende ora l’arrivo del Commissario prefettizio che la traghetterà verso nuove elezioni. Consultazioni che saranno fissate quasi sicuramente per la prossima primavera.
Ieri sera, poco prima della caduta dell’Amministrazione comunale, davanti al palazzo comunale si era radunata una nutrita folla di cittadini ceccanesi che chiedevano a gran forza proprio lo scioglimento dell’assise civica. Una pressione fortissima, da parte di una comunità ferita e sbigottita per l’accaduto, sbattuta come un mostro su tutti i media nazionali ed europei (l’inchiesta è stata coordinata dalla Procura Europea, e non a caso).
Pressione che, unita alla tempesta mediatica e alla portata gigantesca del malaffare emerso, ha portato alla fine dell’era Caligiore 2, e probabilmente di un’intera classe dirigente a lui più o meno strettamente collegata.
E pensare che ancora ieri pomeriggio, a poche ore dalla caduta del Palazzo e di un intero sistema politico, un esponente di spicco della Giunta gustava tranquillamente un aperitivo in un locale cool di Frosinone, fra sorrisi e battute. Un po’ come la famosa orchestra del Titanic! Anche se in quel caso i musicisti erano pienamente coscienti di quanto stava per accadere, mentre qui non sappiamo fino a quanto esista la consapevolezza di ciò che è stato, che è e, soprattutto, di ciò che ancora potrà accadere. E di enorme.
LA MINORANZA SI PREPARA ALLE URNE
Intanto, poco dopo la fine dell’ormai ex amministrazione, i consiglieri di minoranza Mariangela De Santis, Emanuela Piroli, Andrea Querqui ed Emiliano Di Pofi hanno diffuso una nota stampa: “Il palazzo di vetro del Caligiore 2 è finalmente crollato.
Nel corso del sit-in tenutosi stasera (ieri sera, ndr) in Piazza Municipio, in occasione del consiglio di maggioranza svoltosi in sede privata e non in sala consiliare, venivamo informati dell’intenzione di alcuni consiglieri di maggioranza di rassegnare le dimissioni”.
A quel punto, è scritto nel comunicato, “abbiamo ritenuto doveroso rassegnare le nostre dimissioni, necessarie per lo scioglimento del Consiglio Comunale. L’omessa ratifica delle dimissioni da parte di alcuni consiglieri di maggioranza rappresenta una grave mancanza di rispetto nei confronti della nostra comunità ferita e delle istituzioni. Come consiglieri comunali di opposizione ci sentiamo di dover ringraziare gli inquirenti per il
lavoro svolto ed in particolare la Squadra Mobile di Frosinone guidata dal Dott. Flavio
Genovesi.
Ognuno degli interessati – si chiude la nota stampa – avrà la possibilità di difendersi nelle sedi opportune e di dimostrare l’eventuale estraneità ai fatti, ma la responsabilità politica resta fermamente in capo a tutti coloro che hanno condiviso l’azione amministrativa, senza alcuna distinzione. L’amministrazione targata FdI ha dimostrato il proprio totale fallimento. L’unico dato certo è che, allo stato attuale, il “modello Ceccano” dell’on. Massimo Ruspandini, dipinto dal Gip come “sistema Ceccano”, non può essere preso quale riferimento politico-amministrativo”.


