La sera prima la cena con il marito per festeggiare il nuovo appartamento, la mattina dopo la morte. Marta Bianco Mannino è morta così, a soli 32 anni, in una giornata che doveva essere di festa per l’importante traguardo conseguito con il consorte.
Marta era artista e pittrice e in particolare era molto appassionata della decorazione di vestiti, inoltre confezionava con le sue mani scarpe e magliette. Era solare, allegra, piena di vita, bella e amata da tutti coloro che la conoscevano. Abitava con il marito a Robegano, frazione del comune di Salzano nell’entroterra veneziano. Poi la tragedia per colpa, stando agli esiti dell’autopsia eseguita ieri, di un piatto a base di zucca che la giovane aveva preparato per la cena speciale di mercoledì.
Marta quella pietanza l’aveva cucinata con tantissimo amore ma purtroppo è stata proprio quella a risultare fatale. La ricostruzione dei fatti ci dice che i primi malesseri la giovane li ha accusati la mattina successiva alla cena: appena sveglia ha sentito dolori addominali via via più forti. Fino al punto di dover chiamare il 118: un’ambulanza l’ha condotta d’urgenza in ospedale dove però i medici non hanno potuto fare nulla per salvarla: la 32enne è morta poco dopo l’arrivo nel nosocomio.
Ad ucciderla, come detto, una probabile allergia alla zucca di cui non era a conoscenza e che si è trasformata in un vero e proprio avvelenamento. La morte di Marta ha lasciato nello sconforto e nel dolore più atroce il marito e tutti i suoi familiari.


