Quel bar di Ostia era la sua seconda casa e lì, ieri mattina, in una domenica che avrebbe dovuto avere il sapore della serenità e spensieratezza, ha trovato la morte. Giovanni Tiberi, ex calciatore di 49 anni, è morto stroncato da un malore tanto improvviso quanto fulminante.
Stava lavorando in tutta tranquillità nel locale, che aveva aperto dopo aver finito la sua carriera professionistica, quando ha avvertito che qualcosa nel suo fisico non andava, un malessere che lo ha fatto accasciare a terra come un sacco vuoto.
A scoprire il corpo privo di vita dell’ex punta centrale sono stati gli agenti di polizia del commissariato Lido di Ostia dopo la richiesta d’intervento dei vigili del fuoco che poco prima erano entrati nel bar dove l’uomo era chiuso dentro. Una volta nel locale la tragica scoperta.
Inutili a quel punto i tentativi di rianimarlo dei sanitari del 118 chiamati sul posto. L’uomo era morto e nulla i medici hanno potuto fare per salvarlo.
Giovanni Tiberi era molto conosciuto ad Ostia e in tutto il litorale, sia per la sua attività, sia per il suo passato di calciatore ma soprattutto per il suo carattere cordiale e gioviale, un “amicone” per tutti e non solo per i tanti che frequentavano il suo locale.
La carriera di Giovanni Tiberi, detto “Giovannone”
Tante le casacche vestite da Giovanni Tiberi, ribattezzato dai tifosi della Ternana “Giovannone”: oltre a Chieti e Viterbese, l’attaccante classe 1973 aveva vestito le casacche di Pistoiese, Palazzolo, Imolese, Fano, Triestina, Ternana, Cosenza, Livorno, Reggiana, Fermana, Catanzaro, Aprilia, Ancona e Latina. A Terni i suoi anni migliori. L’uomo lascia la moglie Marzia e tre figli.