Hanno lavorato ininterrottamente sotto la pioggia incessante e prepotente dei giorni scorsi. Nulla è riuscito a scalfire l’ardore e la dedizione che caratterizza ed unisce il gruppo ormai storico de “I Fochisti Giglianisi”. Un nutrito team di volontari che anche quest’anno ha saputo offrire e regalare alla comunità giulianese uno dei massimi simboli di identità e di appartenenza alla collettività: il tradizionale Fuoco di Natale. Giorni e giorni di lavoro e di preparazione per consentire agli astanti di godere di ciò che di più suggestivo esiste la sera della Vigilia di Natale.

Non c’è età che tenga, dai dieci anni su, tutti pronti a contribuire all’allestimento dell’evento. Giuseppe Biasini ed Antonio Luzi, insieme al Vice Sindaco Antonio Lampazzi, sono ormai i trascinatori della compagnia. Scelta della legna, trasporto della stessa, sistemazione, taglio, costruzione: un vero e proprio lavoro di architettura quello che precede l’accensione del Fuoco di Natale. Evento che spetta da sempre al Sindaco della comunità: ad Adriano Lampazzi, dunque, l’onore di dar vita all’evento che richiama fedeli e non solo nella Vigilia della Notte Santa.
La tradizione del Fuoco di Natale affonda le sue radici nei primissimi anni del 1900. La sua funzione, così come giunge a noi raccontata dai cittadini, era esattamente quella di riscaldare la comunità dei fedeli che si accingeva a partecipare alla Messa di Mezzanotte. Dalle campagne, dalle montagne e dai posti lontani, i giulianesi non mancavamo mai all’appuntamento dell’anno e, muniti di fiaccole e di torce rabberciate, scendevano a piedi per raggiungere la pizza del paese. Fino ad assieparsi proprio attorno al fuoco.

Dalla tradizione, la dedizione di giovani e meno giovani legati profondamente alle radici storiche della comunità.
Un gesto che emoziona, commuove a tratti ed entusiasma la collettività giulianese, fiera di come i valori della terra siano custoditi e tramandati nel tempo.









