In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, il paese di Supino apre le porte domani di un sito archeologico di solito non accessibile che costituisce un’importante testimonianza della sua storia antica: le Terme Romane, risalenti alla prima metà del II secolo d.C.
I resti, oggi visibili, in Via Cona del Popolo, fanno ipotizzare che sull’area sorgeva una grande villa romana, solo in parte riportata alla luce. Nessuno sa chi fossero i proprietari di questa ricca dimora, ma senz’altro si trattava di persone facoltose, che vollero dotare la loro splendida villa di un articolato e fastoso impianto termale, abbellito da mosaici figurati e marmi provenienti da ogni parte del Mediterraneo.
Le piscine sono infatti rivestite con tessere bianche e nere e vi sono raffigurate scene marine raffinate.
Buona parte della struttura termale è ben conservata e si possono distinguere le parti che la componevano: gli spogliatoi, il frigidarium, con Nettuno su una quadriga di ippocampi, il tepidarium, la sauna ed il calidarium, con Tritone, Nereidi, delfini e mostri marini. Molto interessanti, e visibili, i tubuli di terracotta dove passava il vapore prodotto dai bracieri per riscaldare gli ambienti delle piscine.
Per coloro che amano immergersi nella storia, questo sito è una testimonianza unica dell’abilità ingegneristica romana e offre un’esperienza coinvolgente che arricchisce la conoscenza della Supino antica.
Un’apertura straordinaria, grazie alla Sopraintendenza archeologica delle arti e paesaggio e al comune di Supino, dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, con ingresso libero e gratuito.
La posizione del sito, a pochi passi dal centro del paese, rende la visita ideale per chi desidera unire la storia alla scoperta del paesaggio naturalistico: dopo aver esplorato le antiche rovine, ci si può concedere una passeggiata in montagna, raggiungendo la Piana di Santa Serena.


