“Sul tema della ZES (Zona Economica Speciale) nel Lazio assistiamo all’ennesima prova di incoerenza e improvvisazione della maggioranza Rocca in Consiglio regionale. Per mesi ho presentato interrogazioni e mozioni per chiedere con forza l’inserimento della provincia di Frosinone nella ZES, evidenziando quanto fosse fondamentale per il rilancio produttivo e occupazionale dei nostri territori. La risposta che abbiamo sempre ricevuto dall’assessora al ramo Angelilli è stata che ciò non era possibile. Eppure, dopo l’incredibile inserimento delle Marche nella Zes a pochi giorni dalle elezioni regionali m, improvvisamente i consiglieri di maggioranza si sono risvegliati dal torpore e hanno iniziato a cavalcare questa battaglia, smentendo di fatto la loro stessa assessora. Un atteggiamento paradossale che dimostra quanto la destra giochi sulla pelle delle imprese e dei lavoratori, piegando le scelte strategiche a logiche di propaganda”.
Così in una nota Sara Battisti, consigliera regionale Pd del Lazio.
“Oggi – prosegue la Battisti – leggo grida di giubilo su un provvedimento da 100 milioni al Consorzio industriale del Lazio: si cerca di spacciare lo stanziamento dal Governo Meloni – che si traducono in appena 20 milioni a provincia – come un’alternativa alla ZES. Un bluff sulla pelle dei cittadini, vista la grande sofferenza dei territori. Penso, ad esempio, a Stellantis e al suo indotto entrato in una crisi drammatica con migliaia di famiglie senza certezze per il futuro. Quei fondi, seppur importanti, non hanno nulla a che vedere con la prospettiva di sviluppo strutturale e duraturo che la Zona Economica Speciale avrebbe garantito negli anni al basso Lazio. La ZES è uno strumento vero di attrazione di investimenti, capace di garantire benefici concreti e di lungo periodo alle imprese, non un semplice regalo una tantum. La provincia di Frosinone, come tutto il Lazio meridionale, meritava di più e meglio. Continueremo a batterci perché il nostro territorio non sia trattato come fanalino di coda, ma torni finalmente al centro di una strategia di sviluppo seria, credibile e di lungo respiro”, conclude infine Sara Battisti.


