Si è chiuso domenica scorsa (21 settembre) il sipario sullo spettacolo artistico andato in scena al Chiostro di San Francesco di Alatri dal 13 al 21 settembre. Uno spettacolo di quelli che lasciano lo spettatore senza parole, che regala bellezza ma anche spunti di riflessione.

Perché è questo che l’artista Alatrense, Michela Fanfarillo, ha creato. Partendo dalla modernità dell’allestimento, curato da Sara Sarandrea di Studiotrinomio, passando per il tema dell’esposizione che è l’abbraccio della natura che accoglie e cura, fino ad arrivare alla suggestività delle opere, l’artista ha dato vita ad un vero e proprio percorso emozionale.
Una mostra che è stata messaggio: l’abbraccio della natura, attraverso l’incontro tra colore e materia, tra texture e profondità.

L’opera è stata invito: a lasciarsi toccare da questo abbraccio, in un tempo in cui spesso ci lasciamo scolorire dalla monotonia dei giorni, dall’insensatezza dell’apparenza, dall’inutilità dei sentimenti vacui. La bellezza pulita ed elegante dell’allestimento ha accompagnato lo spettatore all’interno di una narrazione visiva che attraverso elementi e simboli naturali, esplora il tempo, la fragilità e la ciclicità perenne dell’esistenza. Un divenire cangiante simbolo di eterna rinascita.

Pennellate di colore, sperimentazioni audaci. Ricerca, continua e appassionata quella di Michela Fanfarillo, che è confluita nella scuola d’arte e nei corsi estivi dedicati ai più piccoli. Giovani e giovanissimi allievi che hanno preso parte alla mostra con le loro opere esposte al centro del percorso, metaforicamente abbracciate dalle opere della ‘maestra’.

Un evento unico nel suo genere, che ha riscosso un successo enorme di pubblico e consensi. Tantissimi gli attestati di stima e apprezzamento per la mostra nella sua totalità, per la dedizione di Michela verso i suoi allievi, per le opere che raccontano modernità e sperimentazione. L’evento, patrocinato dal Comune di Alatri, è stato esempio eccezionale di lavoro, passione, condivisione, impegno e talento. La dimostrazione che intorno a noi c’è tanta bellezza, bisogna solo essere capaci di vederla, riconoscerla, celebrarla.


