La Polizia di Stato di Sora ha chiuso una vera e propria centrale dello spaccio che funzionava come un “ingrosso” della droga. Quattro persone sono finite in manette, mentre altre tre risultano indagate, dopo mesi di indagini serrate condotte tra aprile e novembre 2024.
Secondo gli investigatori, l’organizzazione aveva messo in piedi un sistema preciso: due membri gestivano l’appartamento dove venivano confezionate le dosi, altri due indirizzavano i clienti e sorvegliavano la zona per segnalare eventuali blitz delle forze dell’ordine. Il traffico, con un giro stimato di almeno cinquanta clienti al giorno, ruotava attorno a crack, cocaina e hashish, con una base di approvvigionamento nel noto quartiere del Casermone a Frosinone.
Particolarmente inquietante la scelta del luogo: l’appartamento era a pochi passi dal Sert, il servizio per le tossicodipendenze, come a voler sfruttare la disperazione di chi cercava aiuto per alimentare il mercato della droga. Gli arrestati, sottoposti a interrogatorio di garanzia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Intanto le indagini proseguono per ricostruire l’intera rete di complicità.
Il problema droga nel sorano: un fenomeno che cresce
Il blitz della polizia non è solo un’operazione di cronaca giudiziaria: mette in luce come il fenomeno della droga si stia radicando anche nei centri più piccoli. Secondo dati regionali, il consumo di crack e cocaina è in aumento tra i giovani e non riguarda più soltanto le grandi città. La vicinanza di punti di spaccio ai servizi di assistenza evidenzia una strategia cinica: intercettare chi è già fragile e in cerca di soluzioni, trasformandolo in un cliente.


