Acqua e farina. Più semplice di così? Sono questi gli unici due essenziali ingredienti che sono alla base di uno dei piatti più tradizionali della cucina giulianese, “I Maccaruni cugli feri”. Anzi, con molta probabilità, assieme alla “Minestra du panu”, rappresenta l’emblema di un’arte culinaria che si tramanda ormai da generazioni.

Ciò che rende ricco il piatto sono la passione, la cura e la meticolosità che occorrono nel realizzarlo. L’impasto è semplicissimo, sebbene le quantità siano da sempre lasciate al caso, nel senso che ciascuna ‘massaia’ dovrà rendersi conto da sé di quanta acqua e di quanta farina saranno necessarie per ottenere un giusto impasto.
Un ferro da calza, o da ombrello, è lo strumento che invece si rende necessario per ‘sferrare’ l’impasto ottenuto. Dopo aver amalgamato correttamente acqua e farina ed aver fatto riposare quanto ottenuto, si procede con la stesura del maccherone. E’ un gioco di abilità perché l’impasto dovrà arrotolarsi attorno al ferro, essere allungato sino ad ottenere una sorta di spaghettone e poi delicatamente sfilato ed adagiato ad essiccare.
E’ una questione di meticolosità e passione, la stessa che con molta probabilità le nostre nonne avevano in abbondanza e che facevano di loro delle esperte lavoratrice di maccheroni.

Non c’è un giulianese che non sappia ‘sferrare’. O che quantomeno non ci abbia provato. Occorre pazienza, manualità e cura, tutti sani ingredienti che andrebbero rispolverati in una società odierna che corre all’impazzata senza sapere dove andare.
A condire il tutto, un sugo lasciato cucinare le giuste ore necessarie per ottenere quel sapore che, già solo dall’odore, risveglia delicatamente i sensi.
Intere famiglie, nonne, mamme, e figlie alle prese con la stesura della pasta, già dalle prime luci dell’alba. Una comunità riunita nel segno del rispetto dei valori e delle tradizioni.
Perché ciò che conta è preservare quanto di più bello appartiene al proprio paese. La storia, la cultura, la lingua e il cibo rappresentano quegli elementi di appartenenza che hanno bisogno di essere alimentati per restare vivi.
Appuntamento a questa sera, a partire dalle 20.00, con la distribuzione. Tra le novità, uno stand gluten free, reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di un nutrito gruppo di volontarie.





