Si è conclusa con una serata piena d’interesse e di indubbio favore del pubblico la serie di appuntamenti organizzati dalla Fondazione Premio Antonio Biondi a Morolo. Una rassegna finalizzata a valorizzare l’opera di importanti esponenti della cultura locale ai quali la medesima associazione ha intitolato quattro sezioni del premio che ha bandito: quella di Pittura intitolata all’anagnino Giovanni Colacicchi, di Archeologia ad Egidio Ricci, di Letteratura a Mons. Antonio Biondi e di Giornalismo a Lillo Pietropaoli.
La quinta serata, quella conclusiva, è stata invece dedicata a un’altra importante figura del grazioso centro lepino: Gino De Paolis. Questi, musicista e compositore che ha affermato diversi suoi brani tra gli anni Trenta e in Cinquanta del secolo scorso, è uno degli autori italiani più importanti del periodo per la musica da ballo. Non solo, De Paolis ha segnato con alcuni suoi brani dedicati alle figure muliebri, familiari, intime, punti focali del sentiment diffuso nel periodo, delicatissimo sotto il profilo sociale, del Belpaese tra le due guerre.
Un particolare della storia umana e artistica di De Paolis, che va rimarcato, è legata proprio al periodo bellico: militare, sottufficiale, dirigeva la Banda Musicale del 2° Battaglione del 51° Reggimento di Fanteria “Cacciatori delle Alpi”, distaccamento di Gubbio-Perugia. Qui l’autore creò le melodie più brillanti sotto l’aspetto sentimentale, che rivelavano apertamente la nostalgia (sua e di buona parte di un’intera generazione), per gli affetti, la casa, il paese.
La Fondazione Biondi, nella sua incessante opera di divulgazione delle materie culturali legate in particolare al Lazio, ha messo in campo, grazie al sostegno decisivo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio, per l’ennesima volta, un momento prezioso, grazie al concerto tenuto dal pianista Luigi Mastracci (che ha anche operato un’opera certosina di trascrizioni delle partiture oltre che di ricerca), il flautista Francesco Polletta e la soprano Orietta Manente. Ascoltare le musiche di De Paolis infatti non è facile e soprattutto esserne avvolti in un’atmosfera di fresca serenità, come quella di una sera d’estate nella piazzetta di Morolo, ha un valore e un’efficacia davvero considerevoli.
A portare il saluto dell’Amministrazione Comunale e un ricordo del Mastro è stato il sindaco di Morolo, Gino Molinari.
A descrivere i tratti della figura del Maestro Gino De Paolis, insieme alla figlia Patrizia De Paolis, sono stati il presidente della Fondazione Premio Antonio Biondi, Luigi Canali e il giornalista nonché famoso critico d’arte Alfio Borghese.


