Un piacevole momento di convivialità, quello che si è tenuto domenica scorsa presso i locali comunali di Giuliano di Roma. L’occasione è stata la celebrazione dei 50 anni di attività della Pro Loco. Assieme ai presidenti di allora e a quelli più recenti, sono state ripercorse le tappe salienti che hanno costituito l’operato dell’ente.
Da Cesare Luzi, a Carlo Coccarelli, al compianto Vincenzo Polci, ad Agnese Malizia fino al più giovane Cesare Anticoli. Una carrellata di ricordi che ha catturato l’attenzione dei molti partecipanti, tra soci, sostenitori e simpatizzanti.
La Pro Loco giulianese nasce e si costituisce nel lontano 1975, esattamente il 16 luglio. Al cospetto di un notaio si forma il nutrito gruppo che da lì a 50 anni ancora opera offrendo servizio per il territorio. Negli anni vivaci di piena contestazione studentesca, si inserisce il gruppo capitanato dall’allora presidente Cesare Luzi. Una sorta di contraltare all’Amministrazione dell’epoca, nel rispetto di un ideale di libertà di pensiero, di autonomia di azione e di forte indipendenza. Un ente autonomo che però ha sempre operato per la crescita culturale, sociale e a volte anche politica del paese.
Un’associazione di volontariato che ha il compito precipuo di valorizzare le ricchezze della cittadina giulianese, facendo fruire agli abitanti ed ai turisti quanto di più particolare la comunità offre. Storia, tradizioni usi e costumi.
Convegni, rappresentazioni teatrali, mostre, concorsi e sagre in linea con l’aspetto prettamente sociale e ricreativo dell’ente.
Oltre al successo della storica “Sagra dugli maccaruni cugli feri” (in programma il prossimo mercoledì 27 agosto), o alla “Sagra dullo callarosto i dull’acquata”, si è ricordato con affetto e con un briciolo d’orgoglio l’evento forse più importante che la Pro Loco giulianese abbia messo in atto. La Rappresentazione Storica che commemora il passaggio ed il pernottamento del Papa Innocenzo III a Giuliano di Roma, e la giostra del famoso “Iocavit Buburbando”. Una preziosa pagina di storia che ha visto protagonista l’allora comunità giulianese.
Il Concorso di Poesia Dialettale, invece, in programma per sabato 23 agosto, costituisce anch’esso un fiore all’occhiello dell’associazione. Un modo privilegiato per tenere viva la lingua giulianese, come un prezioso collante identitario.
Partecipazione, conoscenza e promozione per tenersi ancorati alle storiche radici con uno sguardo rivolto al progresso ed al futuro in linea con la propria preziosa identità.
A margine del convegno celebrativo, un momento di convivialità grazie alla distribuzione di piatti tipici della cucina giulianese. Perché ciò che conta è preservare con passione e pieno spirito d’appartenenza.
