I militari della Stazione Carabinieri di Alatri unitamente a personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro Carabinieri di Frosinone hanno espletato un servizio finalizzato alla prevenzione del gioco d’azzardo patologico a tutela delle fasce deboli nonché della prevenzione, relativamente alle irregolarità in materia di legislazione sociale e di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Sono state controllate quattro attività commerciali presenti nel territorio di Alatri e durante i controlli ispettivi sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone due amministratori delegati, contestate ammende per circa 11.000 euro e sanzioni amministrative per circa 7000 euro, inoltre sono stati impartiti 2 provvedimenti di sospensione di attività imprenditoriali per impiego di lavoratori in nero e per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Alle persone deferite all’Autorità Giudiziaria, un 34enne di Alatri e un 46enne di Frosinone, gestori di due attività storiche di Alatri, sono state contestate rispettivamente: al primo la presenza di un lavoratore in nero, la mancanza del documento di valutazione dei rischi e la totale mancanza di sorveglianza sanitaria ai propri dipendenti, mentre invece al secondo la presenza di una lavoratrice in nero, la mancanza di sorveglianza sanitaria ai propri dipendenti e per aver installato un impianto audiovisivo con la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori in assenza di autorizzazione preventiva rilasciata dall’Ispettorato del Lavoro.
Importante attività svolta dai Carabinieri della Compagnia di Alatri in sinergia con quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Frosinone al fine di arginare la piaga del gioco d’azzardo ed il rispetto della sicurezza sui luoghi di lavoro.
È obbligo rilevare che gli indagati, sono, allo stato, solamente indiziati di delitto e la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente, e solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudizio, gli stessi saranno, eventualmente, riconosciuti colpevoli, in maniera definitiva, del reato ascrittogli. Il tutto in ossequio al principio costituzionale di presunzione di innocenza.


