Domenico Marzi mette il veto sul raddoppio dell’ascensore inclinato. Senza se e senza ma, prende la parola e interviene a gamba tesa (e a brutto muso) contro il sindaco Riccardo Mastrangeli e, in particolare, sul progetto di raddoppio dell’impianto: “Il vecchio aveva la possibilità di trasportare circa 5mila persone al giorno, non credo possa servire a qualcosa arrivare a quasi 10mila”.
Praticamente inutile l’intervento del primo cittadino, che prova ad arrampicarsi sugli specchi e cerca di farfugliare qualcosa pur di replicare (di maniera) alle accuse e salvare la faccia. Evitando accuratamente di entrare nel merito della questione tecnica del raddoppio.
Nessun problema: l’avvocato Marzi sottolinea la non risposta e ritorna sull’argomento. E rilancia. Chiedendo anche come mai il Comune abbia soprasseduto da azioni di responsabilità nei confronti di alcune ditte, nonostante ne fa anche di superficiali, come quelle nei confronti di ex amministratori e dipendenti comunali. E spiega anche che sulla mobilità va cambiata rotta. E si deve iniziare a lavorare “da domani”, senza perdere tempo prezioso.
Ma la notizia politica sta proprio nell’introduzione di Memmo, che legge poche righe di un suo scritto del 2016, dunque di circa vent’anni fa, facendo capire come sia ancora molto attuale per quanto riguarda i progetti per Frosinone. E ammonisce sul fatto che darà aiuto a questa Amministrazione fin quando si faranno delle cose giuste per la città. E non cose inutili, come il raddoppio dell’ascensore: “Questo è solo un protagonismo suicida – ha commentato – dunque non costruttivo”.
Ricordiamo infatti che la stampella che regge ancora in piedi l’Amministrazione Mastrangeli, che trema anche al vento di brezza, si chiama Memmo Marzi. Come si è potuto notare nell’ultimo Consiglio comunale di lunedì scorso, quando Mastrangeli ha rischiato di non avere i numeri, e solo per un soffio e per la santa provvidenza ciò non è accaduto. Ma non è detto che ciò non succederà a breve.
Sulla questione è intervenuto anche il vicesindaco Antonio Scaccia: con profondo stupore dei presenti non a difesa di Mastrangeli, bensì del sindaco Nicola Ottaviani e dei suoi progetti per la città.
Le domande che ci si pone, in questa situazione paradossale sotto tanti punti di vista, sono parecchie. Occorrerà solo capire se ci sarà il tempo per avere qualche mezza risposta.


