La Procura Europea, dopo il rinvio pronunciato non molto tempo fa, ha chiuso ufficialmente le indagini sul famoso caso che ha portato agli onori della cronaca la Città dei Conti. Lo scorso 24 ottobre 2024 passerà infatti alla storia come una data epica per lo sconvolgimento generale che non solo l’Amministrazione comunale ha dovuto subire, ma di riflesso anche l’intera cittadinanza.
L’arresto dell’ex Sindaco Roberto Caligiore, oggi oggetto di indagini da parte della Procura Europea per corruzione e associazione a delinquere, operazione chiamata con l’appellativo “The Good Lobby”, ha tenuto banco durante l’intero periodo della campagna elettorale, inficiando presumibilmente ed inevitabilmente il risultato delle urne. Il centrodestra è stato letteralmente schiacciato da quanto accaduto e forse doverosamente punito per una latente ed effimera presa di posizione, nei confronti dei colpevoli (o presunti tali). Tredici le misure cautelari e quasi 600mila euro di sequestro patrimoniale. Sotto la lente della Procura Europea la gestione di alcuni appalti assegnati dal Comune di Ceccano per la progettazione e la realizzazione di opere pubbliche con i Fondi del PNRR. Attribuzione di incarichi, emissioni di fatture e gestione di ingenti somme di denaro hanno visto l’ex Sindaco di Ceccano, stando alle indagini, promotore ed organizzatore del sistema di corruzione.
Il rinvio, da parte della Procura Europea, aveva lasciato con il fiato sospeso i più, considerato che la motivazione addotta era relativa alle indagini resesi necessarie per individuare la complicità di altri soggetti. Oggi la notizia della loro estraneità ai fatti accaduti. Resta pertanto in piedi solo l’accusa rivolta all’ex Sindaco, che, vistosi revocare gli arresti domiciliari, e conservando soltanto l’obbligo di dimora, ha oggi riacquisito un minimo di libertà territoriale in attesa degli eventi.
Secondo i legali del dirigente provinciale di Fdi Riccardo del Brocco, con la notifica di conclusioni indagini si potranno finalmente esaminare nel dettaglio gli atti per far valere le ragioni che da tempo sostengono di avere. “La primissima analisi delle contestazioni – sostengono gli avvocati Pietro Polidori e Davide Salvati – conferma l’estraneità di Del Brocco a qualsiasi logica corruttiva, associativa o gestione indebita di denaro. Il nostro assistito ha dal primo momento offerto totale collaborazione e ribadisce piena fiducia nella Magistratura”.
Chiuso un capitolo, dunque, si resta in attesa degli eventi, confidando nel decorso della Giustizia.


