Ceccano si è svegliata con il nuovo Sindaco. Ieri sera festeggiamenti ad oltranza per il candidato del centrosinistra che, con il 52% dei consensi, è riuscito a strappare la vittoria al primo turno agli avversari. Andrea Querqui ha ottenuto una sorta di plebiscito a cui forse neanche lui pensava così velocemente.
Un risultato scontato? Forse sì, ma non del tutto. Il centrodestra, che ha partecipato con due diverse coalizioni, di cui una sostenuta a viso aperto dai maggiori partiti come FdI, FI e Lega, ha forse pagato lo scotto dei fatti del 24 Ottobre, che non hanno lasciato immuni gli elettori fabraterni. Alla prima occasione utile, il centrodestra è stato punito per quel che è accaduto o forse per non aver condannato con convinzione i fatti da cui poi ha preso le distanze. FdI, con gli esponenti di vertice, ha palesemente sostenuto la candidatura di Di Pofi, eleggendo al Consiglio Comunale un solo esponente, Ginevra Bianchini (219 preferenze), in più rispetto allo stesso candidato Sindaco.
Un partito che, stando alle preferenze ottenute, è stato quasi doppiato dalla lista civica che faceva capo a Riccardo Del Brocco, “Grande Ceccano”, che ha infatti eletto in sede di Assise Civica Alessia Macciomei (254 preferenze). Ancora una volta Del Brocco si è rivelato una sorta di deus ex machina della politica. Ma anche un ‘campione di strategia’, visto che candidando nella sua compagine la Macciomei è riuscito ad attingere anche a più di qualche voto di Forza Italia, essendo lei la figlia dell’ex assessore Angelo Macciomei.
Un sospetto nasce invece in seno alla Lega: fatti salvi Alessio Patriarca e Stefano Gizzi, i restanti candidati, insieme, non hanno raggiunto le venti preferenze. C’è chi addirittura ha chiuso in bianco. A pensar male a volta ci si indovina: chissà che qualche voto non sia stato dirottato altrove…
Due i seggi elettorali per la coalizione di Fabio Giovannone: quello del candidato Sindaco e quello di Paolo Aversa “Noi Con Ceccano” (257 preferenze).
Buona la prestazione dell’avvocato Manuela Maliziola, che ottenendo quasi un 9% delle preferenze, si è assicurata il posto in Assise Civica. ‘A digiuno’, invece, il candidato Sindaco Luigi Mingarelli, di poco sopra il 3% dei consensi.
Il PD (che ha presto richiamato all’appello i vari De Angelis, Buschini e Battisti) che a fronte di una vittoria unitaria hanno, almeno per una sera, messo da parte i rancori che li dividono, è andato a gonfie vele, eleggendo ben tre consiglieri: Emanuela Piroli (486 preferenze), Giulio Conti (303) e Federica Maura (273).
Un consigliere invece per il PSI, Emiliano Di Pofi (240 preferenze); uno per Alleanza Verdi e Sinistra, Colombo Massa (203); i restanti cinque alle civiche: “Nuova Vita”, “Lista Querqui”, “Progresso Fabraterno” e “Ceccano In Comune”. E proprio su quest’ultima lista, supportata dal consigliere provinciale Luigi Vacana insieme a Biagio Cacciola, pare si siano concentrati, a viso aperto, diversi consensi di esponenti da sempre appartenenti al centrodestra: circa 600 voti, dunque in parte ‘trasversali’, senza i quali ci sarebbe stato il ballottaggio.
Così come un occhio pare sia stato strizzato sempre da esponenti di area centrodestra nei confronti della coalizione a supporto della Maliziola: giochi politici che innescano dei “meccanismi di autotutela” e che a volte decidono esattamente dove far pendere l’ago della bilancia.
Il distacco tra una fazione e l’altra è stato lampante. I consensi ottenuti da Querqui gli garantiscono una gestione tranquilla. Che sia nel rispetto della cittadinanza e della crescita collettiva!


