domenica 26 Ottobre 2025
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L’economia in frantumi: quando il denaro perde ogni valore

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Nella storia economica mondiale, pochi fenomeni sono più devastanti del collasso del valore della moneta. Quando i prezzi iniziano a raddoppiare in ore, i risparmi evaporano e il tessuto sociale si sfalda, si entra nel territorio del disastro monetario. Questo articolo esplora le cause, le dinamiche e le conseguenze di questi eventi catastrofici, con un’attenzione particolare ai casi storici più emblematici.

1. Le Radici del Disastro Monetario

Un’economia può arrivare a un punto di non ritorno quando si verificano tre condizioni fondamentali:

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– Stampa Sconsiderata di Moneta: Quando uno Stato finanzia la sua spesa pubblica semplicemente stampando banconote, il risultato è inevitabile: troppa moneta insegue troppo pochi beni.

Ad esempio, nella Germania degli anni ’20, il governo rispose ai debiti di guerra stampando marchi in quantità industriale. All’inizio del 1923, un dollaro valeva 18.000 marchi; a novembre, ne servivano 4,2 trilioni.

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– Crollo della Fiducia: Se i cittadini smettono di credere nella stabilità della valuta, cercano di sbarazzarsene il prima possibile, accelerando la spirale dei prezzi.

In Zimbabwe, nel 2008, la gente preferiva usare il dollaro statunitense per qualsiasi transazione, rendendo lo Zimbabwean Dollar carta straccia.

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– Shock Esterni: Guerre, sanzioni o crolli delle materie prime possono essere il colpo di grazia per un’economia già fragile.

Il Venezuela, dopo il crollo del prezzo del petrolio nel 2014, ha visto i prezzi salire del 1.000.000% in pochi anni.

2. Casi Storici: Quando il Denaro Diventa Inutile

Germania (1921-1923): La Repubblica di Weimar al Collasso

In seguito alla Prima Guerra Mondiali, gli stati vincitori imposero agli sconfitti riparazioni di guerra insostenibili, l’occupazione della Ruhr e questo portò, con successivi enormi problemi, ad una stampa incontrollata di moneta, come una slot machine impazzita.

Quali furono gli effetti? Un chilo di pane passò passò da 0,63 marchi (1919) a 233 miliardi (1923), i lavoratori venivano pagati due volte al giorno perché i soldi perdevano valore in poche ore e subito si precipitavano a comprare beni di prima necessità prima che aumentassero ancora di prezzo. Famose sono le foto in cui i bambini usavano pile di banconote come costruzioni per giocare oppure venivano usate per accendere il fuoco.

Zimbabwe (2007-2009): La Crisi del Trilionario Povero

A seguito di una riforma agraria fallita e della diffusa corruzione, il paese andò incontro ad un’inflazione spaventosa. Nel 2007 lo Zimbabwe fu colpito da una crisi economica caratterizzata da un’inflazione galoppante.

Il governo interruppe la pubblicazione dei dati ufficiali sull’inflazione per distogliere l’attenzione dalla catastrofe economica, mentre la popolazione locale riferiva che anche i venditori ambulanti rifiutavano la valuta nazionale.

Il Consiglio dei Consumatori dello Zimbabwe calcolò che l’inflazione di giugno 2007 era superiore al 13.000%, mentre stime private indicavano un’inflazione ben oltre il 20.000%.

Il governo rivalutò il dollaro, facendolo passare da mille miliardi di vecchi dollari a un nuovo dollaro. Banconote dello Zimbabwe dal valore facciale enorme venivano distribuite gratuitamente a motociclisti e pedoni. Un uovo era arrivato a costare 50 miliardi di dollari zimbabwiani, mentre le banche imponevano limite di prelievo che non riuscivano neppure a soddisfare il costo di un panino.

Venezuela (2016-2023): Petrolio, Sanzioni e Fame

In questo caso specifico, la situazione era dovuta da un insieme di fattori, come la dipendenza dal petrolio, la dilagante corruzione, ad un controllo dei prezzi e ad una stampa di bolìvares, la valuta locale, senza riserve.

Il Paese figura costantemente ai primi posti nelle classifiche internazionali di corruzione, un problema che ha minato non solo la fiducia nelle istituzioni, ma anche la possibilità di attirare investimenti esteri e sviluppare settori alternativi a quello petrolifero

Nel 2018, un caffè costava 2 milioni di bolívares (circa 0,50 dollari sul mercato nero), mentre la gente, per comodità, pesava le banconote invece di contarle. Si è anche sviluppato anche un mercato secondario per il cambio, con un tasso decisamente più vantaggioso rispetto a quello adottate dalle compagnie ufficiali.

Oggi, il dollaro americano è la valuta di fatto per le transazioni, questo e altri interventi hanno portato ad una crescita economica nel 2023, dopo anni di recessioni.

3. Conseguenze Sociali e Psicologiche

Gli effetti sono catastrofici, in particolare per le classi sociali più svantaggiate, con i risparmiatori che vedono il loro denaro a volte svanire in pochi giorni, dopo anni di fatica per metterlo da parte. Pensionati e lavoratori dipendenti divengono indigenti da un mese all’altro, mentre in molti fanno soldi tramite il mercato nero, che prevedono quasi esclusivamente transazioni in valuta estera o beni di scambio (sigarette, oro, cibo), quindi addirittura vi è un ritorno al baratto!

La rabbia popolare porta a rivolte e cambi di regime, ad esempio in Jugoslavia negli anni ’90, l’iperinflazione accelerò la disgregazione del paese.

4. Come Si Esce dal Baratro?

Tempi di crisi richiedono soluzioni drastiche, come riforme monetarie particolarmente dure. Introdurre una nuova valuta è un metodo valido, ad esempio la Germania nel 1923 creò il Rentenmark, ancorato a beni reali.

Il Brasile negli anni ’90 lanciò il Plano Real, fermando un’inflazione al 2.000% annuo, quindi il governo deve trovare fonti di finanziamento reali (tasse, prestiti internazionali). Inoltre, vi è il bisogno di un ripristino della fiducia negli organismi statali, uno stop alla corruzione e possibilmente la creazione di una banca centrale indipendente.

Nessun paese è immune, dato che anche economie avanzate possono cadere in questa trappola, la stabilità politica è cruciale, senza istituzioni solide, il rischio è sempre in agguato. L’oro e valute estere tornano utili, dato che nei momenti di cristi chi ha beni tangibili (e scambiabili) sopravvive.

Quando il denaro perde significato, l’intera società vacilla. I casi della Germania, dello Zimbabwe e del Venezuela insegnano che la stabilità monetaria non è un lusso, ma una necessità vitale. Nel mondo moderno, dove le banche centrali stampano moneta in risposta a ogni crisi, il rischio di ripetere questi errori è sempre presente.

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