domenica 26 Ottobre 2025
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Cassino – Dichiarano di essere andati ad un “casting” televisivo ma in realtà erano in viaggio per truffare un’anziana: beccati con la refurtiva e arrestati

Gli investigatori della Polizia Stradale sono riusciti ad identificare la vittima, ovvero un‘anziana signora residente a Tivoli

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Continua incessante l’attività della Polizia di Stato volta a smascherare gli autori di truffe agli anziani.

Gli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Cassino nel fine settimana scorso, nonostante l’intenso traffico dell’esodo del weekend, decidevano di eseguire il controllo di una Fiat Panda con tre persone a bordo.

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I tre soggetti a bordo, da subito apparsi nervosi, riferivano scuse fantasiose sul motivo del loro viaggio tra le quali quella di essersi recati alle selezioni per un “casting” televisivo a Roma.

Gli agenti, insospettiti anche dai numerosi precedenti di polizia dei tre, decidevano di perquisire l’autovettura e i suoi occupanti.

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L’ intuizione si rivelava fondata: nonostante un ingegnoso nascondiglio ricavato nella leva del cambio, veniva rinvenuto un sacchetto contenente numerosissimi oggetti d’oro, mentre altri preziosi venivano rinvenuti indosso ai soggetti.

I poliziotti, avendo fondato motivo di ritenere che potessero essere proventi derivanti dall’ennesima truffa ai danni di anziani, immediatamente avviavano gli accertamenti al fine di rintracciare l’eventuale vittima.

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Gli investigatori della Polizia Stradale riuscivano identificare la vittima, ovvero un‘anziana signora residente a Tivoli (Roma).

La donna, nella denuncia ai Carabinieri di Castel Madama, riferiva di aver ricevuto una telefonata da un Tenente dei Carabinieri che la informava che il figlio era in stato di arresto perché responsabile dell’investimento di una donna che versava in gravi condizioni; dopodiché un sedicente avvocato, sempre al telefono, le riferiva che per aiutarlo serviva pagare una somma di denaro e/o oggetti in oro. L’ignara donna, pur di aiutare il figlio, consegnava quanto richiesto.

Gli oggetti rinvenuti nella perquisizione, per un valore di oltre 15.000 euro, risultavano tutti quelli denunciati dalla vittima che, seppur ancora scioccata dell’accaduto, alla notizia del recupero della refurtiva, gioiva incredula per aver recuperato gli effetti di una vita.

I fermati venivano denunciati e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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