mercoledì 19 Febbraio 2025
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Quando un avvocato deve risarcire il cliente: cosa dice la legge

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Che cosa prevede la legge nel caso in cui l’avvocato è tenuto a risarcire il proprio cliente per danni arrecati, e quali sono le conseguenze per il professionista? Ecco un’interessante analisi delle responsabilità professionali dell’avvocato e una precisa disamina dei diritti del cliente, che mette in chiaro anche le modalità attraverso le quali è possibile chiedere un regolare risarcimento.

Le responsabilità dell’avvocato nei confronti del cliente e l’obbligo della tutela assicurativa

Nonostante il rigore che impone la professione, anche un avvocato può commettere degli errori nell’esercizio dell’attività.

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Il legame che si instaura fra avvocato e cliente poggia sul rapporto contrattuale sottoscritto dalle parti. Entrando nel merito si tratta di un impegno attraverso il quale il professionista offre al cliente specifiche prestazioni professionali, a fronte di una retribuzione prestabilita, di cui si fa carico il cliente.

Indipendentemente dal vincere o meno una causa, a un professionista legale si può imputare un errore a titolo di colpa, per il quale è tenuto a risarcire il cliente.

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L’avvocato si ritiene responsabile quando l’errore commesso compromette il buon esito del giudizio, o non tutela gli interessi del cliente. La responsabilità scatta in caso di:

·        condotta omissiva e negligente: quando non viene prestata la dovuta attenzione e cura nell’adempimento dei doveri, evitando ad esempio di impugnare tempestivamente un provvedimento;

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·        imperizia: laddove l’avvocato dimostra di essere carente nell’esercizio delle competenze che richiede la professione, lasciando ad esempio decorrere un termine o dimenticando di produrre la documentazione richiesta;

·        azioni con dolo o colpa grave, causati da condotta inappropriata, che possono provocare danni patrimoniali e non patrimoniali.

Per ovviare alle conseguenze che scaturiscono da eventuali errori, la legge impone ai professionisti del foro la sottoscrizione obbligatoria di una polizza RC professionale formulata per gli avvocati. Il prodotto assicurativo consente all’avvocato di adempiere agli obblighi di legge ma, offre al contempo, la garanzia di lavorare in assoluta serenità, proteggendo il proprio patrimonio da eventuali richieste di risarcimento avanzate dai clienti, in seguito ai danni causati nello svolgimento dell’attività.

I diritti del cliente, come dimostrare l’errore

Il cliente, che ravvisa di aver subito un danno, deve dimostrarne la reale fondatezza e, soprattutto, provare che il danno sia la conseguenza diretta della condotta colpevole dell’avvocato.

Per procedere correttamente il cliente deve necessariamente provare con i fatti:

·        l’avvenuto conferimento dell’incarico, con accettazione palese da parte dell’avvocato;

·        l’inadeguatezza e gli eventuali difetti della prestazione professionale, cagionati da mancata diligenza, imperizia, errori od omissione di atti, elementi che hanno visibilmente pregiudicato l’esito positivo della causa;

·        la reale sussistenza del danno, patrimoniale e non patrimoniale;

·        il nesso di causalità fra il fatto verificatosi e il danno subito, dovendo obbligatoriamente dimostrare che, in caso di corretto svolgimento dell’incarico da parte dell’avvocato, l’esito del procedimento sarebbe risultato positivo.

Nell’esercizio dell’attività l’avvocato deve tener fede ai doveri di indipendenza, dignità e decoro, imposti dalle norme che regolano la professione forense. In caso di mancato rispetto e violazione degli obblighi prescritti dal Codice Deontologico, il professionista può essere perseguito dal cliente qualora incorra in responsabilità disciplinari attinenti mancata:

·        trasparenza;

·        comunicazione;

·        difesa;

·        diligenza;

·        aggiornamento professionale;

·        prudenza.

Le modalità per chiedere il risarcimento in caso di errore professionale dell’avvocato

Nel caso in cui il cliente ravvisi un danno, e ritenga che sia la conseguenza di un errore professionale dell’avvocato, è un suo diritto procedere nell’accertamento, considerando la richiesta di un risarcimento.

L’iter corretto prevede che il cliente si rivolga a un altro legale, in grado di accertare la veridicità e la consistenza del danno, e la reale opportunità di ottenere un effettivo e congruo risarcimento.

Per procedere, l’avvocato incaricato della procedura di risarcimento deve prima di tutto:

·        acquisire tutte le informazioni, che consentano di ricostruire le circostanze in capo alla vicenda, ascoltando il cliente e l’avvocato che ha commesso l’errore, inoltre raccogliere e visionare la documentazione attinente la vicenda;

·        esprimere una valutazione giuridica dell’errore, per capirne l’entità, la causa e, soprattutto, se può essere realmente risarcito;

·        fornire al cliente tutte le informazioni utili per  permettergli di decidere se procedere nella richiesta di risarcimento, oppure evitarla perché non esistono i presupposti per portarla a termine.

Una volta che il cliente ha preso atto di tutti gli aspetti, e scelto consapevolmente di procedere, all’avvocato non resta che:

·        stilare un regolare atto di citazione in giudizio dell’avvocato a cui è imputato il danno;

·        depositare l’atto di citazione presso gli uffici del tribunale territorialmente competente;

·        rappresentare e assistere il cliente lungo tutto il percorso del processo.

Le conseguenze per l’avvocato a cui è imputato l’errore

Stabilita la responsabilità dell’avvocato, macchiatosi di un errore professionale, scatta l’obbligo di risarcimento del danno, che comprende il danno emergente, ovvero tutti i costi sostenuti dal cliente a partire dalle spese legali, e il lucro cessante, in caso all’errore si imputi la perdita di un guadagno da parte del cliente.

Nel caso di un errore di procedura, l’avvocato può scegliere di ammettere le proprie colpe, attivando la copertura offerta dalla polizza RC professionale, in grado di coprire i danni arrecati al cliente.

In caso di errore palese l’avvocato deve restituire il denaro già ricevuto dal cliente, perdendo il diritto di riscuotere la parte restante del compenso pattuito.

La responsabilità dell’avvocato nei confronti del cliente rientra a pieno titolo nella responsabilità contrattuale ex art. 1218 c.c. In tema di errore professionale la normativa stabilisce specifici tempi di prescrizione entro i quali l’avvocato può essere coinvolto in un procedimento. L’azione per il risarcimento del danno si prescrive in dieci anni, dalla data in cui il danno è stato riconosciuto, o avrebbe dovuto essere ravvisato. Laddove l’errore ha comportato la perdita di un diritto, l’azione si prescrive in tre anni, sempre a partire dal giorno in cui si è perso il diritto.

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