Tra i vari lavori affidati in maniera poco trasparente dal Comune di Ceccano, c’è anche quello che riguarda la riqualificazione del Castello dei Conti (nella foto sotto), uno dei simboli della città: quasi 200mila euro il valore dell’appalto. Progettazione e affidamento dei lavori, in questo caso, vennero dati a Stefano Polsinelli, uno degli arrestati di stamattina all’alba nell’inchiesta sulla corruzione nell’ambito dei fondi del Pnrr e dell’accoglienza dei migranti che ha fatto finire nella rete 13 persone e portato alle manette anche il primo cittadino Roberto Caligiore.
Sempre per quanto riguarda i lavori al Castello dei Conti, il servizio di supporto specialistico, del valore di oltre 42mila euro, venne invece affidato alla società della compagna di Polsinelli, che, da come si legge sull’ordinanza di arresto, risulta di fatto gestita dallo stesso Polsinelli, visto che tra l’altro ha sede proprio presso il suo studio di ingegneria. Nell’ambito di questo stesso appalto, il servizio della sicurezza (44mila euro) fu assegnato ad un dipendente di quella stessa società. Già da questo intreccio si possono capire tante cose.
In più si può aggiungere come il sindaco Caligiore, in violazione dei principi di imparzialità della pubblica amministrazione, sollecitasse personalmente, dietro richiesta dello stesso Polsinelli, i funzionari comunali, affinché le fatture venissero liquidate in maniera rapida. Questo potrebbe già bastare a chiudere il quadro attorno ad uno degli indiziati, l’ingegnere 46enne di Sora che conta diversi incarichi negli enti pubblici, sia ciociari che non. Se non fosse per le decine di eloquenti intercettazioni telefoniche trascritte nelle 146 pagine firmate dal giudice Ida Logoluso.
Per Stefano Polsinelli, oltra ai domiciliari decisi dal giudice in attesa del processo, è stato per ora disposto anche il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di circa 80mila euro.
