martedì 8 Ottobre 2024
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Fiab Frosinone: “Salviamo Via del Casone dal traffico veicolare”

"Una delle rare se non unica strada gradevole della città perché senza macchine e con un esteso spazio di verde. No all'apertura"

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Una delle poche aree verdi di Frosinone, senza il passaggio delle macchine, potrebbe riaprire al traffico. Questo ha fatto scattare l’allarme all’associazione Fiab che, tramite una nota, ha precisato come questa riapertura potrebbe essere dannosa, specialmente per chi passeggia spesso nella zona.

“Non siamo noi gli amministratori della Città di Frosinone -si legge nella nota –  pertanto affidiamo soltanto alla loro responsabilità e sensibilità il destino di via del Casone partendo da alcune riflessioni che ci permettiamo di affermare in qualità di associazione attenta e finalizzata alla tutela del paesaggio e alla qualità della vita. Obiettivi prioritari di una gestione pubblica, tra l’altro.

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Abbiamo appreso della possibile riapertura al traffico veicolare di via del Casone, un tratto di 450 metri circa interdetto da anni al passaggio delle macchine per l’inagibilità di un ponticello. Il tratto di strada è collocato tra la villa comunale e via Vado del Tufo. In mezzo c’è una vecchia pista di pattinaggio lasciata nel completo abbandono.

Ma concentriamoci su questa strada, che fiancheggia un’ampia area verde. Un piccolo polmone incastonato tra gli edifici. Abbiamo appreso, sempre dalla stampa, che quell’area verrebbe occupata da altre costruzioni, si parla di un “imponente intervento urbanistico”.

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E’ nota a tutti la genesi di questa città il cui sviluppo disordinato sta creando non pochi problemi adesso, conseguenze ambientali e conflittualità: la scarsa salubrità dell’aria, la poca o assente fruibilità degli spazi urbani da parte delle persone, la cementificazione contraria all’adattamento climatico e un ostacolo al deflusso naturale delle acque meteoriche con rischi alluvionali.

Tornando a quell’ampio spazio, un triangolo compreso tra via del Casone, via Tommaso Landolfi e via Vado del Tufo, abbiamo fatto un esercizio di immaginazione che vogliamo sottoporre all’opinione pubblica e istituzionale.

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Da quando via del Casone è stata chiusa abbiamo notato persone che passeggiano, corrono, fanno ginnastica, pedalano, portano a spasso i cani, respirano in una delle rare se non unica strada gradevole perché senza macchine e con un esteso spazio di verde. Ma i progetti sono ben diversi e contraddicono le linee che in maniera decisa il primo cittadino ha tracciato anche recentemente: una città meno inquinata almeno a livello atmosferico. Aprire a via del Casone, potrebbero dirci i sostenitori di questa proposta, significa alleggerire le strade intorno.

Per FIAB FROSINONE-Su2 Ruote aps significa invece:
– ampliare le possibilità di invasione per le macchine il cui eccesso e proliferazione è lampante e non più sostenibile;

– contraddire la linea amministrativa di potenziamento dei mezzi pubblici in sostituzione di buona parte dei veicoli privati che asfissiano il capoluogo;
– non avere una visione pulita della città, ma compiacente con superate abitudini e comodità che non risolvono i problemi di congestione;

– incentrare le politiche operative e non quelle annunciate su logiche lontane dal miglioramento delle condizioni di vita delle persone e quindi non mirate alla pedonalità e alla ciclabilità.

– pensare a come “sfruttare” gli ultimi lembi di terreno incuranti dei cambiamenti climatici in corso e delle conseguenze che deriverebbero da questa ulteriore impermeabilizzazione di suolo in una città che è già al terzo posto nel Lazio in quanto a percentuale di suolo consumato, e che avrebbe invece bisogno di un vasto programma di rinaturalizzazione che restituisca ossigeno e bellezza al territorio;

– in altre città, in un contesto ambientale come quello attuale, terreni come questi sarebbero stati considerati un appetibile parco pubblico, ad integrazione del parco della villa comunale e, volendo, anche della vetusta pista di pattinaggio;

– non considerare il verde come una risorsa urbanistica ma erba da estirpare, nonostante la sua funzione determinante nella purificazione dell’aria che ogni giorno respiriamo;

– la compensazione di anidride carbonica di eventuali piantumazioni attorno al terreno cementificato non sarebbe sufficiente a colmare l’impoverimento derivato dalla cementificazione e dal passaggio continuo dei veicoli a motore.

Restiamo a disposizione per un eventuale confronto sull’argomento”.

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