Si avvicina a grandi passi la data del primo Consiglio Provinciale dopo l’elezione dei nuovi consiglieri, fissato per martedì 9 gennaio. In quell’occasione avrà luogo la convalida degli eletti oltre che la presentazione delle linee programmatiche relative alle azioni e agli oggetti da realizzare nel corso del mandato. Successivamente a tali ufficializzazioni, dunque, il presidente della Provincia Luca Di Stefano dovrà pensare a chi dare le deleghe e soprattutto come distribuirle, in particolare quelle più ambite, che possono quindi dare maggior lustro, visibilità, importanza e ‘potere’, perché no, ai consiglieri che le detengono. Una decisione importante, quella che dovrà prendere il numero uno di Palazzo Iacobucci, poiché da tali scelte verranno a configurarsi anche i nuovi equilibri politici e saranno messi alla luce del sole gli accordi ‘sotterranei’ tra partite, liste, leader ed esponenti politici che governano i vari enti della nostra provincia.
Ciò che si mormora ormai da tempo è l’intenzione, da parte del presidente della Provincia e del padre, suo mentore, di avvicinarsi sempre più a Fratelli D’Italia, essendo oggi il partito più ‘in voga’, che può dunque dare la giusta spinta politica alle ambizioni del Di Stefano junior, che continuando a seguire le orme calcate fino ad oggi rischierebbe, a fine mandato, di trovarsi con un pugno di mosche in mano.
Dovrebbe, però, prendere una decisione alla svelta, visto che, mentre medita di ‘fare comunella’ con i seguaci della Meloni, pare che continui a favorire il suo vecchio partito di riferimenti, il Pd, con azioni e incarichi, neanche troppo velatamente, creando non poco malcontento.
Tra le varie azioni contestate al presidente Di Stefano, ad esempio, c’è quella di aver chiesto il trasferimento dell’esponente Democrat Maria Paola D’Orazio, dipendente della Asl di Frosinone, presso l’Amministrazione Provinciale di Frosinone in ruolo di comando (Categoria D), procedendo dunque all’impegno della somma di € 36.000 per 9 mesi e mezzo del 2023 e per ulteriori somme ancora da impegnare per il 2024. La Asl, che ha dato il benestare a tale trasferimento, ha quindi dovuto far scorrere una graduatoria per provvedere alla sua sostituzione.
Stessa cosa, se parliamo in termini politici, il grande aiuto dato durante le ultime elezioni al suo consigliere di riferimento, Alessandro Mosticone, appartenente anche lui al Partito Democratico, confermato consigliere provinciale e, addirittura, arrivato sul podio dei più votati dopo Gianluca Quadrini e Alessandro Cardinali. Tutto questo nonostante, appunto le ‘sirene’ che paventino il suo imminente ‘sposalizio’ con FdI: a Ceccano, infatti, si starebbe già impegnando per degli accordi su due edifici da utilizzare per trasferire la sede di due scuole superiori. Ma questa è un’altra storia, e ne parleremo prossimamente…
Insomma, decidesse, il presidente della Provincia, da che parte stare e che connotazione politica avere una volta per tutte, senza strani ‘balletti’ tra partiti, utili solamente al suo ‘galleggiamento amministrativo’. Perché ormai questo modo di fare è stato smascherato e in molti sono inviperiti da tale atteggiamento, oltre che dal suo ‘Sora-centrismo’, che in questi mesi ha fatto sì che svariati tra dirigenti e impiegati della Provincia fossero posti al servizio del Comune di Sora, ma anche che ruoli di staff e incarichi vari venissero dati a persone vicine, gente sempre di Sora oppure esponenti delle sue liste elettorali. Un atteggiamento, questo, che ora inizia a stancare un po’ tutti. Nonostante la legge lo consenta, infatti, in molti si chiedono se palazzo Iacobucci sia ancora un ente pubblico oppure la dependance della villa dei Di Stefano, Enzo e Luca, dove tutto è consentito perché casa propria. Staremo a vedere le prossime mosse…


