Nelle profonde radici della tradizione, tra le sfumature arancioni dell’autunno, si celano i segreti delle sorbole, un frutto dimenticato con un potere misterioso.
Questi piccoli tesori della natura, spesso ignorati nei tempi moderni, erano un tempo considerati guardiani contro spiriti maligni e streghe. Accompagnateci in un viaggio attraverso la storia e le peculiarità di questo frutto straordinario.
Le sorbole, parenti delle giuggiole, sono frutti noti soltanto agli anziani e agli abitanti delle campagne. Essi provengono dall’albero del sorbo, una pianta affacciata sul mondo delle Rosacee. L’albero stesso è un capolavoro estetico con il suo fogliame elegante, talmente affascinante da essere spesso utilizzato per abbellire giardini e parchi di antiche dimore.
Durante il Medioevo, si diffuse il credo che le sorbole avessero la capacità di allontanare spiriti maligni e streghe, una reputazione che faceva di loro i guardiani del mondo terreno contro influenze oscure. Questo misticismo legato alle sorbole persiste ancor oggi in alcune leggende e tradizioni locali, creando un legame affascinante con la festa di Halloween e le sue celebrazioni di spiriti e magia.
Oggi, molte persone potrebbero non aver mai sentito parlare di queste stranezze fruttate, eccetto forse gli emiliani che utilizzano il termine “sorbole” come esclamazione di meraviglia. In passato, le sorbole erano tra i frutti più apprezzati, nonostante il loro sapore aspro. Venivano usate per preparare liquori come il Sorbolino, sidro, marmellate, conserve e salse. Il poeta Dante le descrisse come frutti aspri nel suo “Inferno,” contrapponendoli alla dolcezza dei fichi.
Ciò che ha contribuito al declino delle sorbole è il loro stato inedibile appena raccolte. Questi frutti richiedono tempo per raggiungere la perfezione. Devono essere raccolti molto maturi e poi lasciati riposare in cesti di paglia o essiccati al sole, un processo noto come “l’ammezzimento.” La polpa verde diventa rossa e deliziosamente saporita solo dopo questa attesa.
Le sorbole sono frutti tipicamente autunnali ricchi di vitamina C, magnesio, potassio, calcio e zinco. Contengono anche tannini e flavonoidi, le cui proprietà erano conosciute già agli antichi Romani. Le sorbole non sono l’unico tesoro dimenticato della nostra tradizione, ma sono affiancate da altri frutti dimenticati come le giuggiole, i corbezzoli, le corniole, e le mele e pere cotogne.


