mercoledì 15 Maggio 2024
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Anagni – Biodigestore, la questione che ha coinvolto il sindaco finisce sotto la lente della Procura

Esposto di un esponente politico che chiede agli inquirenti di accertare se siano rinvenibili i reati di abuso d'ufficio e traffico di influenze illecite

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Tutto è partito dopo la pubblicazione della Determina regionale con l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per il biodigestore. Un’autorizzazione che ha scatenato non poche polemiche da parte dei cittadini ma anche a livello politico. Tanto che, dopo qualche giorno, è iniziato a girare un video satirico con un’intervista reale in cui il sindaco Natalia, durante la ricostruzione della vicenda, fa delle affermazioni che lasciano riflettere (video in basso).

Il primo cittadino inizialmente dichiara senza dubbi di essere favorevole all’impianto, dicendo di essere stato avvicinato e convinto dal PD che governava in ambito nazionale, regionale e provinciale, con il quale dice di aver avuto interlocuzioni alla luce del giorno, dunque incontri personali mai riportati in maggioranza; poi la definisce addirittura un’operazione intelligentissima che avrebbe avuto il consenso unanime del centrodestra e centrosinistra e dice di esserne assolutamente affascinato e per questo ha dato parere favorevole. Tutto questo prima di un famoso Consiglio comunale in cui si è scatenata una vera rivoluzione da parte della cittadinanza: da lì in poi Natalia ha iniziato ad affermare con certezza assoluta che il biodigestore non si farà. “La Via non è in salita, è proprio ferma” si spinge a dire in un’intervista, venendo smentito, però, dall’autorizzazione arrivata a fine aprile.

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Un video che ha fatto ulteriormente inviperire la cittadinanza così come il mondo politico del territorio. Tanto che, proprio in questi giorni, un esponente politico riguardo tale vicenda ha deciso di fare un esposto, indirizzandolo alla Procura della Repubblica, ma anche ai Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, alla Questura e al Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale. Agli organi in indirizzo chiede di accertare se siano rinvenibili i reati relativi agli articoli 316 e 346 del Codice penale (abuso d’ufficio e traffico di influenze illecite).

“Rilevato che nel corso di una videointervista del 22-04-2023, accordata al professor Mauro Meazza, inerente alla tematica del biodigestore, il sindaco Natalia rilasciava talune dichiarazioni, al fine di giustificare i mutevoli e contraddittori pareri rilasciati e trasmessi alla Regione Lazio in sede di procedimento di VIA, prima, e in sede di procedimento di AIA, dopo – si legge nell’esposto – Si ascolta dalla stessa e si riporta in particolare il seguente periodo: «Chi mi ha convinto, chi mi ha chiamato a valutare questa problematica, è stato l’allora partito di maggioranza alla Regione, alla Provincia ed al Governo, che era il PD. che parlava di un’operazione intelligentissima che avrebbe avuto il consenso unanime»“.

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“Considerato che tali affermazioni sollevano nell’opinione pubblica forti dubbi sull’operato del sindaco, sia sotto il profilo della correttezza amministrativa che della funzione di pubblico ufficiale, condizionata da agenti esterni all’amministrazione comunale che hanno alterato il procedimento amministrativo. Dalle dichiarazioni del sindaco appare evidente che il parere rilasciato in sede di V.I.A. non è stato determinato da valutazioni meramente tecniche ma è il frutto di condizionamenti politici”.

Quindi il consigliere spiega che, alla luce delle dichiarazioni del sindaco, permangono seri interrogativi che meritano una risposta: “Perché un partito si è fatto garante di un’iniziativa economica privata?”.

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“Infatti, il procedimento, connotato da valenza strettamente tecnico-progettuale-ambientale, non richiedeva espressione dell’esercizio di  discrezionalità  politico-amministrativa – si legge ancora nell’esposto – né emerge, a tutto voler concedere, che la posizione del Sindaco sia stata esternata ai  fini di  una tutela e protezione della  salute pubblica  dei  suoi cittadini;  non emerge in atti, dai provvedimenti amministrativi, dalla videoregistrazione, dalla stampa  la ratio del (non richiesto ai fini procedimentali) parere positivo sulla progettualità; tra l’altro, il progetto è connotato da una serie di criticità di allocazione (il Piano di Risanamento  della Qualità dell’Aria il Comune di Anagni è inserito nella Classe l, zona A, ossia in condizioni di massima criticità per l’inquinamento dell’aria; il sito insisterà in zona perimetrale quale SIN – Bacino Idrografico del Fiume Sacco; zona con vincolo di inedificabilità, zona interessata secondo il PTPR “Protezione delle aree boscate”; zona interessata dal PTPR quale “Beni puntuali e lineari diffusi testimonianza dei caratteri identitari archeologici e storici”).

“Perché la “Segreteria del Sindaco” (si legga il Sindaco) ha rilasciato parere favorevole nella conferenza dei servizi per la V.I.A., oltrepassando le competenze proprie e scavalcando i tecnici ed i funzionari del Comune? Come è noto in tali procedimenti – si evidenzia nel documento indirizzato agli inquirenti – ciascun ente o amministrazione convocato alla riunione è rappresentato da un unico soggetto abilitato ad esprimere definitivamente e in modo univoco e vincolante la posizione dell’amministrazione stessa su tutte le decisioni di competenza della conferenza. Il parere tecnico-amministrativo viene espresso da parte del dirigente per il settore cui lo stesso è preposto. Da qui appare immotivato e non comprensibile lo zelo o l’interesse (mal celato) del primo cittadino di un ente locale ad esternare un parere favorevole in seno ad un procedimento amministrativo“.

Su tutto questo dovranno indagare ora Procura e forze dell’ordine, per fare una volta per tutte chiarezza su tali vicende.

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