Parte l’iniziativa popolare volta ad assicurare la tutela del territorio supinese contro la realizzazione di mega impianti di pannelli fotovoltaici. Lo rendono noto noto Sandro Zuccaro e Luigi Fasanella che in qualità di promotori e sostenitori della petizione hanno raccolto già numerose firme.
“Il mega impianto fotovoltaico a terra che dovrebbe sorgere in località “Le Pantane” e “Romoleto”, al quale si aggiungerebbe anche la dotazione dell’impianto di “viabilità interna e perimetrale”, “accessi carrabili”, “recinzione perimetrale”, “sistema d’illuminazione e videosorveglianza”, oltre alla realizzazione dei cavidotti interrati, imporrebbe un sacrificio territoriale e paesaggistico inaccettabile – spiegano Zuccaro e Fasanella – coprirebbe una vastissima area agricola alle pendici del Comune di Supino di pregio trasformandola in una distesa di pannelli e data la posizione sarebbe visibile in un tutto il circondario”.
I firmatari della petizione, pur essendo favorevoli alla Green Energy, dissentono totalmente dal progetto di alcune società che puntano a realizzare campi fotovoltaici di grandi dimensioni su terreni fertili che producono valore economico, sociale ed ambientale alla nostra comunità, anche alla luce della grave crisi economica che sta investendo l’Europa a causa della guerra Russa-Ucraina.
“Nella petizione – spiegano ancora i due promotori dell’iniziativa – si chiede alle istituzioni di investire sulle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo dell’agricoltura e la bellezza del paesaggio che verrebbero compromessi dall’insediamento di centrali per la produzione di energia elettrica. La Valle del Sacco, violentata nel passato dagli impianti industriali e dalla cementificazione selvaggia, rischia oggi di essere nuovamente minacciata da un ulteriore consumo del suolo considerato che a breve nella stessa area, già occupato dal tracciato della TAV, sorgerà la futura stazione dell’alta velocità”.
“Tenendo conto poi che lo Statuto Comunale vieta la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica di qualsiasi tipo – concludono – si chiede al Comune e alla Regione di individuare siti non idonei per i mega impianti fotovoltaici a terra, anche in considerazione del rischio idraulico e della pericolosità del fiume Sacco durante le esondazioni, e di indirizzare tale scelta sugli edifici o su aree industriali dismesse o da bonificare”.


