Il prezzo della benzina, come sappiamo, è notevolmente aumentato, creando ovviamente disagi e polemiche. Secondo il report del Ministero della Transizione Ecologica, i costi di benzina, gasolio e GPL è aumentato rispettivamente dell’84%, 88% e 36%.
Il Ministero dello Sviluppo economico ha creato una mappa ad hoc per consultare i distributori più economici. Basta inserire la città dove si vuole andare a fare il pieno e si possono trovare tutti i benzinai con i prezzi più bassi.
Gli aumenti
Da qualche giorno a questa parte in molti distributori italiani il prezzo della benzina ha superato i due euro al litro e non sembra che le cose miglioreranno, anzi. L’aumento dei prezzi non si è fermato e potrebbe continuare anche nei prossimi giorni, con conseguenze notevoli soprattutto per gli autotrasportatori.
Secondo il Codacons da inizio anno la benzina è rincarata del 13,3%, il diesel del 15,2%, mentre rispetto a 12 mesi fa gli aumenti superano il 30%, che, calcolati in euro, significano una spesa annua di circa 500 euro in più.
La guerra in Ucraina è soltanto una delle cause dell’aumento dei prezzi. La situazione è piuttosto complessa per via dell’incertezza generale e soprattutto perché è difficile capire quali saranno le conseguenze delle pesanti sanzioni decise da paesi e aziende occidentali nei confronti della Russia, uno dei maggiori produttori mondiali di energia.
Una delle altre cause dell’aumento dei prezzi della benzina è l’andamento del prezzo del Brent, il petrolio estratto nel Mare del Nord che serve da riferimento per la maggior parte dei prezzi mondiali.


